EMPOLI (ITALPRESS) – La 36esima giornata di Serie A si chiude con il tonfo clamoroso della Juve di Allegri, sconfitta per 4-1 al Castellani da un Empoli bello e cinico. Decidono le due reti di Caputo e i gol di Luperto e Piccoli: il gol della bandiera per i bianconeri lo segna Chiesa. La Juve dopo lo svantaggio sparisce totalmente dal campo, mentre l’Empoli gioca una partita ordinata e propositiva senza alcun timore dell’avversario. La formazione bianconera apprende la notizia dei dieci punti di penalità in classifica a pochi minuti dal fischio d’inizio: una serata, dunque, nata male e proseguita peggio. Primo tempo da incubo per gli uomini di Allegri che subiscono due reti nel giro di tre minuti. Eppure, il primo quarto d’ora dei bianconeri era stato incoraggiante con una traversa colpita da Milik e un gol annullato a Gatti per fallo in attacco. Al 16′, però, sul proseguo di una punizione di Bandinelli, Milik entra in ritardo su Cambiaghi causando il rigore: Caputo è freddo dagli undici metri e realizza il primo gol della serata. Pochi minuti dopo Fazzini batte il calcio d’angolo e Szczesny prima nega il gol ancora a Caputo, ma poi non può nulla sul successivo tap-in di Luperto. La Juve prova a reagire al doppio svantaggio, ma la manovra offensiva è confusionaria e viene sempre sbagliata la scelta dell’ultimo passaggio. Bremer al 23′ ha una grande occasione da posizione ravvicinata, ma spara incredibilmente alto. La prima metà di gara va in archivio con le proteste di Vlahovic per un contatto con Vicario, uscito in scivolata dall’area per anticipare il serbo. Nella ripresa dopo tre minuti l’Empoli segna addirittura il terzo gol: Caputo realizza la sua personale doppietta, servito da Akpa Akpro, bravo a scippare il pallone a un addormentato Alex Sandro. Allegri cambia totalmente volto alla squadra, inserendo prima Chiesa e Paredes, poi Kean e Di Maria: il solo Chiesa, però, produce spunti interessanti, e a cinque minuti dalla fine realizza la rete del 3-1. Il finale riserva la gioia del gol anche a Piccoli e l’Empoli può festeggiare la salvezza raggiunta. La Juve saluta definitivamente la Champions e dovrà necessariamente interrogarsi non solo sugli aspetti giudiziari, ma anche sul deludente anno sportivo.
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