Ancora una volta Lama Mocogno è protagonista con una mostra dedicata al suo territorio. L’esposizione “Borghi e natura a Lama Mocogno”, curata da Marco Fornaciari e Sandro Malossini, racconta un viaggio in cui ogni artista ha colto, attraverso il proprio bagaglio culturale, con tecniche e forme diverse, le emozioni dei paesaggi, dei luoghi più belli e significativi del territorio
. La mostra, presso la Sala delle Arti del Municipio di Lama Mocogno (via XXIV Maggio,2) sarà inaugurata alle 17.00 di domani, domenica 10 settembre, e sarà visitabile fino al 24 settembre nei seguenti orari: al sabato dalle 17.00 alle 19.00 ed alla domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00. In altri orari saranno possibili visite su appuntamento (mail: turismo@comune.lamamocogno.mo.it, tel. 0536343568).
Il valore di questa rassegna, che presenta una cinquantina di opere e vede la presenza di 25 artisti con lavori assolutamente inediti, creati per l’occasione, non risiede esclusivamente nella rivelazione della straordinaria bellezza di questa produzione, ma anche negli innumerevoli spunti che offre per leggere prospettive personali e originali dei borghi rurali, delle frazioni con i loro centri storici, i caratteristici edifici montani, le torri di avvistamento sparse nel territorio, le chiese, le sculture naturali, l’ambiente che costituiscono il patrimonio di questo vasto territorio comunale. «Luoghi ameni, ambienti pieni di ricordi, architetture che fanno parte di un patrimonio inestimabile valore ambientale, culturale e storico, che segna l’identità del territorio di Lama e più in generale del Frignano ed è allo stesso tempo il risultato dell’adattamento millenario dell’uomo all’ambiente naturale, che lo ha via via modificato creando unicità territoriali e relazioni che ne fanno un unicum con il patrimonio sociale ed economico di preminente importanza», spiega il sindaco Giovanni Battista Pasini.
Il formato suggerito agli artisti aderenti all’iniziativa è stato univoco. Grazie alle fotografie realizzate sul territorio, esposte anche queste a compendio della mostra, sono risultate fondamentali per tutti coloro che hanno concorso alla realizzazione dell’esposizione e per far conoscere Lama ai tanti artisti che non l’hanno mai vista. Opere che hanno la carica dirompente di testimonianza di un patrimonio di presenza romana a Borra e a Ponte Ercole ( o “Ponte del Diavolo”), di edilizia rurale storica di questa fascia di Appennino, di insediamenti medievali e signorili , spesso segnati da maestranze particolarmente esperte nella lavorazione della pietra come quelle comacine e longobarde.
«Auspico che questa mostra, dopo aver ospitato nelle sale delle arti il “Premio Lama Mocogno” rivolto ai giovani studenti delle scuole del Comune che hanno elaborato dei prodotti pittorici dedicati al paese e al suo futuro, conduca i visitatori ad esplorare il territorio, i luoghi più nascosti, a conoscere Lama Mocogno, crocevia delle strade ducali che portano da Modena a Firenze mediante la “Via Giardini” e il il tracciato della “Via Vandelli”, che da Modena porta a Massa Carrara, percorsa da tantissimi viandanti, a conoscere le Piane di Lama Mocogno, fiore all’occhiello delle piste da sci di fondo dell’Appennino», commenta Pasini.