Circa 3 milioni di euro che la Regione Emilia-Romagna destina alla promozione della legalità e alla sicurezza. Risorse che serviranno a realizzare 88 progetti di Comuni, Unioni, Province e Università tra iniziative nelle scuole e sui beni confiscati da un lato e il sostegno alle Polizie locali dall’altro.
A queste ultime, attraverso due bandi indirizzati agli enti locali, sono destinati 1 milione e 612mila euro che permetteranno a 47 progetti di concretizzarsi e rafforzare così i servizi erogati ai cittadini con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie.
Sono invece 41 i progetti finanziati con 1 milione e 161mila euro di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità organizzata presentati da Comuni, Unioni di Comuni, Province e Università che la Regione Emilia-Romagna sostiene nel 2022 nell’ambito del “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, il numero più alto di iniziative da quando la legge è stata approvata nel 2016.
A presentare le iniziative, questa mattina in una conferenza stampa in Regione, a Bologna, sono stati l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, e il capo della segreteria politica della Presidenza di Giunta, Giammaria Manghi.
“Vogliamo tenere alta la guardia contro tutti i fenomeni di illegalità e infiltrazione delle mafie- affermano-. Farlo attraverso l’azione quotidiana e un lavoro di squadra che vede insieme le istituzioni, le università, le forze dell’ordine, la società civile, il mondo dell’istruzione, affinché la criminalità organizzata trovi sempre meno terreno fertile in Emilia-Romagna. Anche quest’anno segniamo un nuovo record di progetti presentati da enti locali e atenei, un segnale importante di protagonismo dei territori. E l’attenzione particolare ai più giovani è un passaggio fondamentale di cui siamo orgogliosi”.
“Vorremmo porre l’attenzione sui beni confiscati alle mafie: siamo la prima Regione del centro-nord ad avere un piano dedicato e anche nel 2022 sosteniamo sette interventi con risorse significative, di cui quattro riguardano nuovi immobili- proseguono Calvano e Manghi-. È un lavoro fondamentale, perché da una parte diffonde la consapevolezza che purtroppo la criminalità organizzata riesce a fare affari anche qui, dall’altra, però, afferma con forza il messaggio che ciò che prima era ‘cosa loro’ adesso è un bene di tutti e nello specifico dei più fragili, ad esempio dei profughi ucraini o delle persone con disabilità”.
Il sostegno alle Polizie locali
Formazione degli operatori, estensione della rete radiomobile, acquisto di veicoli tra cui alcuni uffici mobili per una maggiore presenza anche nelle aree marginali dei diversi territori, attrezzature informatiche per sostenere l’ammodernamento dei servizi erogati ai cittadini. E poi l’acquisto di defibrillatori da utilizzare per soccorrere cittadini colpiti da arresto cardiaco e l’allestimento di sale d’ascolto per dare protezione e voce al silenzio delle vittime di violenza domestica.
Sono alcuni dei 47 progetti finanziati dalla Regione con 1.612.000 euro attraverso due bandi rivolti al rafforzamento dei servizi e allo sviluppo di progetti innovativi delle Polizie locali. I progetti approvati vengono cofinanziati con un contributo fino al 90% e sono stati presentati da Unioni di Comuni (21 progetti), Comuni (12), capoluoghi di provincia (7) e Province (7).
In particolare, 5 sono quelli approvati in provincia di Piacenza, 2 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 12 a Modena, 8 a Bologna, 5 a Forlì-Cesena, 5 a Ravenna, 4 a Ferrara.
Il 45% dei progetti approvati riguardano le Unioni di Comuni a dimostrazione dell’impegno della Regione per lo sviluppo di Corpi di Polizia Locale intercomunali di dimensioni medio grandi frutto della cooperazione tra piccoli Comuni che, diversamente, avrebbero servizi molto meno strutturati ed efficaci.
Grazie alla diffusione delle Unioni di Comuni, con i primi 30 Comandi di Polizia Locale (su un totale di 140) si eroga infatti un servizio a favore del 70% dei residenti.
Complessivamente, dal 2003 ad oggi sono 530 i progetti finanziati e 54 gli accordi di programma per lo sviluppo delle Polizie Locali per un importo finanziato dalla Regione pari a 28 milioni e 719mila euro.
Gli interventi sui beni confiscati alle mafie
C’è il bene confiscato alle mafie che diventerà una residenza per persone adulte con disabilità nel loro percorso verso l’autonomia. Ci sono le équipe di strada che cercano di contrastare le violenze tra giovani attraverso l’organizzazione di incontri, rassegne, eventi. Poi i corsi di formazione, i seminari nelle scuole, gli eventi e i festival di sensibilizzazione per tutta la cittadinanza. E ancora: la rete degli Osservatori locali, l’alta formazione nelle Università, con un focus particolare sulle minacce agli amministratori locali, le trasmissioni in radio condotte da ragazze e ragazzi e i podcast.
Gli interventi, distribuiti tra tutte le province dell’Emilia-Romagna, sono stati cofinanziati dalla Giunta regionale con 1.160.000 euro: il costo complessivo dei progetti, tenendo quindi conto anche delle quote in capo a enti locali e atenei, sfiora gli 1,8 milioni di euro.
Più della metà, per un totale di oltre 685mila euro, riguardano sette interventi su immobili confiscati alle criminalità organizzate.
Mentre a Maranello (Modena), Pieve di Cento (Bologna) e Berceto (Parma) si tratta del completamento di lavori già avviati negli anni passati, a Forlì, Argenta (Ferrara), Bellaria Igea Marina e Santarcangelo di Romagna (Rimini) a essere interessati sono nuovi spazi sottratti alle mafie per essere riconsegnati alla popolazione.
A Santarcangelo di Romagna un bene confiscato sarà destinato all’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina; a Bellaria Igea Marina sono in programma importanti lavori di adeguamento edilizio per un immobile che diventerà una abitazione per persone adulte con disabilità.
A Forlì sarà demolito un edificio inagibile, che fa parte di un complesso di beni confiscati più ampio, per realizzare uno spazio esterno per eventi e iniziative culturali di promozione della legalità; ad Argenta, infine, in località Longastrino, una struttura che comprende una abitazione e una azienda agricola per l’allevamento di ovini verrà predisposta per il riutilizzo a fini sociali.
Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sei anni fa, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie, alcune sullo stesso bene: sono stati stanziati in totale oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22.