
Ci sono le storie bambini di pochi anni che crescono in spazi all’aperto, quelle di alunni delle scuole elementari che imparano anche grazie al teatro e alle biblioteche, altre di ragazzi delle medie che studiano in classi tematiche come fossero all’università. E ancora, le esperienze di giovani con disturbi dello spettro autistico che producono pasta fresca, e quelle di anziani che riscoprono la socialità in ambienti protetti.
Esperienze, realtà e persone che l’assessora regionale a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia e Scuola, Isabella Conti, ha incontrato oggi durante la tappa a Modena del tour sul territorio che ha già toccato Piacenza, Cesena, Ferrara, Reggio Emilia e Forlì. Un ciclo di incontri per dialogare con comunità, amministratori e volontari, ascoltandone le esigenze e valorizzandone le risorse.
“I tempi che viviamo richiedono capacità di innovare e fare sistema- afferma Conti-. Anche oggi ho visto nidi e scuole all’avanguardia che superano l’idea tradizionale di aula per divenire contesti accoglienti e confortevoli nei quali crescere, imparare ma anche divertirsi e conoscere gli altri. E case per anziani che consentono di dare significato e dignità a ogni istante dell’esistenza. Sosterremo queste strutture innovative perché diventino modelli per gli altri: solo per la non autosufficienza quest’anno abbiamo stanziato oltre mezzo miliardo di euro. Ma serve fare rete, perché le risorse pubbliche non bastano: c’è bisogno anche delle iniziative e delle capacità innovative del Terzo settore e del volontariato. Come quella di Tortellante, un progetto che dimostra come le persone con disabilità abbiano ricchezze e talenti da valorizzare”.
“Sto visitando tante realtà territoriali – aggiunge Conti – perché compito di un’amministrazione è anche quello di favorire il lavoro di squadra per affrontare insieme le sfide future, dall’invecchiamento della popolazione alla necessità di sostenere la maternità. La Regione sarà al fianco dei Comuni, degli altri Enti locali e del Terzo settore per fare questo percorso insieme”.
Il programma della giornata
Il primo incontro si è svolto nel Nido d’infanzia Vaciglio. Il nido comunale ospita in tutto 50 bambini e bambine: 10 hanno tra i tre mesi e l’anno di età, 18 tra uno e due anni, 22 tra i due e i tre anni. C’è inoltre una sezione part-time che accoglie 14 bambini che hanno da uno a tre anni. Fedele agli insegnamenti montessoriani, il nido promuove l’educazione all’aperto quotidiana, perché lo spazio esterno è un vero e proprio laboratorio di apprendimento dove i piccoli ospiti possono crescere e sviluppare le loro abilità grazie e numerosi materiali di apprendimento.
Seconda tappa, la scuola primaria Giovanni XXIII e la scuola secondaria di I grado Cavour, entrambe parte dell’Istituto Comprensivo 1. Istituti pubblici che hanno investito molto nell’offerta didattica: la scuola Giovanni XXIII mette a disposizione dei bambini un teatro, laboratori di informatica, arte e immagine, linguistico e di scienze, oltre a una biblioteca per i ragazzi con circa 8mila libri e l’accesso alla biblioteca digitale Emilia Digital Library. La scuola Cavour ha adottato la didattica per ambienti di apprendimento, un approccio innovativo in cui le aule non sono più solo spazi fisici, ma veri e propri ambienti tematici dedicati alle varie discipline: gli studenti qui si possono spostare tra le aule sviluppando autonomia e senso di responsabilità.
Poi il Tortellante, associazione di promozione sociale che gestisce un laboratorio terapeutico-abilitativo dove giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. Un progetto nato da un’idea di Aut Aut Modena, l’associazione che promuove e coordina progetti di formazione, assistenza e raccolta fondi per il sostegno alle famiglie.
Nel primo pomeriggio l’incontro con il direttore del distretto Ausl di Modena, Andrea Spanò, e le dirigenti del settore Servizi sociali del Comitato di distretto Città di Modena.
La giornata si è conclusa con la visita alla Casa Residenza Anziani Vignolese, una struttura dedicata all’accoglienza e all’assistenza di persone anziane non autosufficienti. Offre un ambiente sicuro, servizi sanitari e assistenziali personalizzati per garantire il benessere degli ospiti grazie alla presenza di personale medico e infermieristico. La cura della persona non si limita al supporto per le attività quotidiane, ma anche all’organizzazione di attività ricreative, culturali e sociali che mantengono attivi gli ospiti grazie a spazi comuni che favoriscono l’interazione, le attività motorie e cognitive. Senza ovviamente trascurare la relazione con la propria famiglia che è garantita in qualunque momento.