Una combinazione particolare mette in allerta il Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano. È quella dettata, in queste settimane, dall’elevato afflusso di persone sul territorio, temperature elevatissime e assenza di piogge.
Ed è proprio il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che rivolge un appello pubblico di responsabilità, dopo la proroga, in Emilia-Romagna, dello stato di grave pericolosità per il rischio di incendi boschivi da lunedì 9 fino a domenica 29 agosto su tutto il territorio regionale.
Il provvedimento è stato approvato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, d’intesa con la direzione regionale dei vigili del fuoco e il comando regionale carabinieri forestali, a seguito della situazione climatica a medio termine analizzata da Arpae e del numero di incendi censiti dai carabinieri forestali e dai vigili del fuoco negli ultimi giorni.
“E’ purtroppo evidente come i confini climatici si stiano purtroppo spostando – commenta Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale che opera tra Toscana ed Emilia. E quello che un tempo era un pericolo considerevole per il centro e il sud, ora lo è anche per i boschi dell’Italia settentrionale, esposti al rischio incendi”.
Come noto, pur senza competenze specifiche, i Parchi nazionali concorrono al sistema di controllo territoriale con un Piano anticendio di segnalazione delle zone sensibili.
“Il nostro appello – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – è rivolto alle persone a tutti gli ospiti dell’Appennino. Comportatevi con diligenza: niente fuochi, mozziconi o altro. Siamo in un periodo molto delicato e tutto dipende da quale sarà il nostro comportamento”.
E nel Parco nazionale, come prevedibile, i luoghi più a rischio sono anche quelli dove c’è maggiore presenza di persone, boschi, pascoli e arbusteti. “Massima allerta – prosegue Vignali – all’Abetina Reale, al Cerreto, sul Pranda, nella Valle dei Gessi Triassici, alla Pietra di Bismantova, all’Alpe di Succiso, a Lagoni, Lagdei, Alta Val Parma,… ma anche all’Orecchiella e al Lagastrello, al Lago Padule, ai Prati di Logarghena, Filattiera, Bagnone”.
Dal Parco nazionale dell’Appennino si ricorda che in caso di incendi o principi di incendi è necessario chiamare direttamente il numero unico d’emergenza 112 (o il 1515 Servizio Antiincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato) e, in tal senso, “si ringrazia anticipatamente per la collaborazione”.