Conoscere le eccellenze protette del territorio, sensibilizzare su corretti stili di vita con un’alimentazione sana, promuovere l’attività motoria continuativa come strumento di benessere. Ruota intorno a questi tre messaggi il progetto ‘Sani Stili di vita nell’adolescenza’, finanziato attraverso un bando rivolto alle scuole dall’Azienda USL di Modena sulla promozione della salute all’interno delle iniziative previste dal Piano Regionale della Prevenzione, realizzato dagli studenti dell’Istituto ‘G.Marconi’ di Pavullo in collaborazione con Slow Food – Condotta Terre del Frignano, il Distretto Sanitario di Pavullo e il Centro Sportivo Italiano Comitato di Modena. Il progetto ha permesso, tra le altre cose, di realizzare un sondaggio su oltre 200 ragazzi, che ha esplorato le abitudini sportive e alimentari dei giovani pavullesi.
Obiettivo generale del programma di incontri organizzati nelle scorse settimane – svolti all’Istituto Marconi e presso la Piscina Appennino Blu di Pavullo in stretta collaborazione con docenti e dirigenti scolastici – è stato stimolare nei ragazzi la consapevolezza dell’impatto che dieta e stile di vita hanno sull’ambiente e sul pianeta Terra, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Le attività
Grazie al supporto del CSI di Modena e di Appennino Sport Sd Arl , è stato avviato un percorso formativo con 6 lezioni di nuoto per ciascun ragazzo presso la Piscina di Pavullo.
Oltre a questo, l’equipe costituita dalla nutrizionista Sabrina Severi e dal Medico dello Sport Ferdinando Tripi, entrambi aderenti a Slow Food, hanno tenuto 15 incontri con gli studenti affrontando temi quali, per esempio, lo spreco alimentare, il valore del Parmigiano Reggiano e delle sue modalità di produzione, il ruolo dell’Aceto Balsamio nella storia, l’importanza dei Grani Antichi e del rispetto della terra, le storie e a trasformazione dell’economia rurale in montagna e il ‘mangiare lento’ come approccio salutare alla vita.
Alle lezioni hanno partecipato altrettanti produttori e professionisti, anch’essi aderenti a Slow Food Terre del Frignano, che hanno portato le loro competenze, esperienze produttive nel territorio del Frignano.
Il questionario
Il progetto ha previsto anche la somministrazione di un questionario a 207 studenti tra i 16 e i 19 anni. Dai risultati è emerso che per arrivare a scuola il 25% lo fa a piedi o in bici (0,5%). Il 36% arriva in auto mentre circa il 52% in bus/corriera. Circa un terzo dei ragazzi ci mette tra i 30 minuti e un’ora per raggiungere scuola. Un terzo tra i 10 e i 30 minuti. I due terzi dei ragazzi intervistati praticano sport in maniera regolare: grande protagonista il calcio con il 40%, ma anche attività di palestra per il 35%. A seguire, tra le attività sportive preferite, nuoto (4%), basket (8%) e pallavolo (3%). L’80% di chi pratica sport regolarmente si allena tra le 2 e le 4 volte la settimana con una media di due ore per sessione. Significativi anche i risultati sul fronte alimentazione: circa il 17% degli studenti non hanno mangiato né frutta né verdura il giorno precedente all’intervista, mentre il 40% circa hanno mangiato un solo frutto o una sola porzione di verdura, il 20% due porzioni di frutta e due di verdura. Per quanto riguarda la colazione: circa il 50% non la fa mai o non sempre.
Sempre a colazione la stragrande maggioranza degli studenti dimostra di effettuare scelte ‘monotone’, mangia spesso le stesse cose: le più gettonate sono latte e biscotti, latte e cereali e cappuccino e brioche; per merenda i cibi preferiti sono focacce, pizzette, panini con salume, toast, merendine, mentre sporadico è il consumo di frutta fresca di stagione e yogurt. Oltre il 40% degli studenti intervistati beve più di 8 bicchieri d’acqua al giorno, ma al contempo oltre il 50% beve bibite dolci quotidianamente (soprattutto cola e cola zero), tè al limone o alla pesca, aranciata, succhi di frutta.
Sul tema della transizione ecologica, i ragazzi si dimostrano sensibili soprattutto sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti, la mobilità dolce come alternativa all’uso di mezzi a motore, la lotta allo spreco alimentare.
“Per noi è estremamente importante sostenere iniziative di comunità di questo tipo – dichiara il Direttore di Distretto sanitario di Pavullo Massimo Brunetti -. Si tratta di progetti mirati al benessere dei giovani, mettendo insieme il tema dello sport e del movimento, della sana alimentazione e della sostenibilità, che confermano la grande e importante collaborazione che abbiamo con le scuole e associazioni importanti come Slow Food e il Centro Sportivo Italiano”.
“Una delle finalità principali di Slow Food è quella di promuovere un consumo alimentare consapevole per se stessi e per i propri cari, scegliendo sempre cibo ‘buono, pulito e giusto’ – afferma Silvia Bartolini, referente Slow Food Terre del Frignano -. Buono perché il gusto sia autentico e vero; pulito perché sia prodotto senza inquinanti o additivi chimici; giusto perché venga giustamente pagato a chi lo produce. È quindi per noi di grande importanza promuovere l’educazione alimentare soprattutto tra, e con, i giovani. In questa direzione l’esperienza con le scuole Marconi, il Distretto Sanitario di Pavullo e Csi, ha dato buoni frutti. Inoltre, coinvolgere i produttori del nostro territorio, aderenti a Slow Food Terre del Frignano, direttamente nelle lezioni che si sono tenute in classe, ha significato avvicinare gli studenti ai prodotti alimentari del territorio, preferendoli a cibo cosiddetto spazzatura”.
“La forza del progetto è stata la ‘circolarità’ che lo ha contraddistinto – aggiunge Valerio Bertarini, referente ‘Educazione al Benessere’ dell’Istituto ‘Marconi -. L’intervento diretto degli esperti che hanno potuto rispondere direttamente ai quesiti e dubbi dei ragazzi, gli esponenti del mondo slow food che hanno potuto far comprendere la necessità della sostenibilità anche in ambito alimentare e, non ultimo, aver potuto praticare una attività motoria non consueta in ambito scolastico. Ringrazio tutti quelli che hanno dedicato tempo alla realizzazione di questo progetto e la dirigente scolastica, la dottoressa Paola Colamarino, che lo ha reso possibile”.
da sin. Sabrina Severi, nutrizionista Slow Food; Claudia Iacconi, Responsabile Educazione Salute Distretto Pavullo; Paola Bortolani di Slow Food; Carlo Ferrari di Slow Food; Fernando Tripi, medico sportivo e Slow Food