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RIMINI (ITALPRESS) – Gestisce l’intero ciclo dell’acqua per nove milioni di cittadini in cinque regioni ed è il primo operatore idrico in Italia. Nell’ambito della manifestazione fieristica Ecomondo e Key Energy di Rimini, dedicata all’economia circolare e alle energie rinnovabili, il Gruppo Acea ha “raccontato” il suo concetto di sostenibilità.
“Il servizio idrico integrato è naturalmente sostenibile”, ha detto il direttore operativo di Acea Giovanni Papaleo. Ma oltre all’apparenza c’è di più: “Il servizio idrico viene ricondotto alla riconsegna dell’acqua per i servizi igienici e per cucinare”, ma in realtà “è qualcosa di più complicato”, ha spiegato Papaleo, “perchè va dalla captazione delle acque alla loro depurazione. Quindi il compito di un bravo gestore totalmente sostenibile è catturare l’acqua alla sorgente, batteriologicamente pura, e riconsegnarla alla fine della depurazione nelle stesse condizioni. Quindi il servizio idrico – ha dichiarato – è naturalmente sostenibile”.
Captazione e depurazione sono però servizi che richiedono parecchia energia. La multiutility è dunque al lavoro per migliorare la sostenibilità delle varie fasi del processo idrico. “Stiamo cercando di introdurre il concetto di ‘energia pulità sia nella fase di captazione che di depurazione – ha detto Papaleo -. Uno dei nostri progetti più importanti, a Tor di Valle, che è uno dei depuratori più grandi d’Europa, prevede la totale circolarità dell’impianto. Dall’arrivo delle acque fino alla riconsegna, compreso il trattamento dei fanghi, in modo totalmente sostenibile”.
Per sensibilizzare gli utenti sulla tutela dell’acqua, Acea ha sviluppato la app Waidy Wow, di cui è pronta la terza versione. “E’ una community sostenibile che attraverso l’identificazione dei punti di riconsegna dell’acqua – in una città come Roma ci sono circa 3.200 fontanelli – scannerizzando il qr code che sta sul ‘nasonè, vengono individuati una serie di percorsi ottimali per i turisti, per fare delle bellissime passeggiate all’interno di Roma e delle città che gestiamo su tutto il territorio italiano”, ha spiegato Papaleo. Lo scopo dell’applicazione è anche quello di ridurre il consumo di plastica “e rendere sempre più fruibili la risorsa idrica ai nostri concittadini”.
A Ecomondo, Acea ha presentato anche l’accordo quadro con il Consorzio Interuniversitario per la Scienza e Tecnologia dei Materiali. L’intesa è finalizzata allo sviluppo di nuovi materiali e all’applicazione di tecnologie innovative per la gestione sostenibile delle materie prime e il riciclo dei prodotti, secondo le logiche di economia circolare nazionali ed europee.
Il progetto ha come scopo quello di rendere sostenibili i processi di produzione e le catene di valore, da un lato aumentando l’efficienza dei materiali, dall’altro investendo sul riuso e sull’utilizzo di prodotti riciclati per la produzione di beni durevoli ad alto valore aggiunto. In questo modo sarà possibile ridurre l’utilizzo delle risorse naturali generando ricadute positive sull’ambiente e la collettività.
Ad Ecomondo, Acea Ambiente ha presentato inoltre il nuovo brevetto Gasiforming, sviluppato in collaborazione con Politecnico di Milano e INSTM. Questa tecnologia permetterà di trasformare il mix di plastiche non riciclabili, il cosiddetto plasmix, in ecocarburanti. Grazie alla gassificazione le plastiche vengono convertite in syngas, largamente utilizzato nell’industria chimica di base, in un processo che non ha alcun impatto sull’ambiente. Attualmente è in corso il completamento del percorso di industrializzazione del brevetto con il trasferimento della licenza esclusiva italiana di utilizzo ad Acea Ambiente la quale prevede di realizzare impianti in cui verrà utilizzata questa tecnologia.
“L’Accordo Quadro con INSTM – ha dichiarato Giovanni Vivarelli (nella foto), Presidente di Acea Ambiente – rappresenta per ACEA un passo importante nello studio e nell’implementazione di modelli di economia circolare che devono necessariamente prevedere processi di produzione sostenibili e innovativi con procedimenti in grado di dare nuova vita, senza impatti sull’ambiente, a materie e sostanze considerate rifiuti. Con Gasiforming, inoltre, utilizziamo la plastica destinata alla discarica o alla termovalorizzazione per produrre, con zero emissioni, nuovi beni anche attraverso la creazione di nuove filiere produttive, con ricadute positive sia per l’ambiente che per la collettività”.
(ITALPRESS).


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