Una strategia di difesa comune per l’emergenza flavescenza dorata che colpisce vigneti in pianura e in collina in tutte le province dell’Emilia-Romagna. È l’obiettivo emerso della cabina di regia istituita dalla Regione per affrontare questa patologia della vite che si è diffusa in numerosi focolai e provoca gravi danni alle produzioni.
Alla riunione hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, il Servizio fitosanitario regionale, i rappresentanti del Consorzio fitosanitario e delle organizzazioni dei viticoltori.
“Vanno rinforzate le azioni di contrasto alla flavescenza- spiega Mammi-, con un Piano triennale che ci consenta di avere il quadro aggiornato della situazione, in coordinamento tra tutte le Regioni coinvolte nell’emergenza e con quanto sarà disposto a livello nazionale”.
Il tema è stato portato anche all’attenzione del Governo, con una lettera della Regione al ministro Francesco Lollobrigida, in cui Mammi chiede che venga riconvocato il Tavolo ortofrutticolo nazionale per trovare soluzioni relative alle criticità.
“C’è la necessità– scrive l’assessore- di una deroga al decreto legislativo 102/2004 a sostegno dei danni alle imprese agricole dovuti alle temperature elevate della scorsa estate e ad alcune fitopatie particolarmente dannose, come la flavescenza dorata della vite, oltre a quelle che colpiscono patata e pera, che hanno messo in grave difficoltà l’intera filiera”.
Le azioni su cui la Cabina di regia si muoverà vanno dalla ricerca sui nuovi fitofarmaci alle corrette pratiche per affrontare la diffusione della patologia nei vigneti, ai tempestivi eradicamenti delle piante malate fino al monitoraggio sul territorio nei vigneti abbandonati.
Le strategia di controllo riguardano il materiale vivaistico che deve essere certificato e termotrattato e le aziende che vanno affiancate per segnalare le piante malate e per verificare, attraverso gli ispettori fitosanitari, l’adempimento dei trattamenti obbligatori, nell’ambito delle regole europee su ambiente e prodotti fitosanitari.
Un elemento importante è la formazione e l’informazione dei viticoltori, professionali e non, per aumentare le loro conoscenze sulle corrette pratiche di contenimento e di prevenzione.
Un capitolo riguarda gli interventi presenti e futuri di ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Nel bando che ogni anno la Regione pubblica sarà indicato l’obbligo di usare materiale vivaistico certificato e non barbatelle autoprodotte che possono costituire un rischio di trasmissione della malattia.
La flavescenza dorata
È causata da un fitoplasma trasmesso dallo scafoideo, un insetto vettore che pungendo una pianta malata trasmette la malattia alle piante sane vicine. Le conseguenze sono gravi danni alla produzione, con ingiallimento e arrossamento delle foglie, disseccamenti e appassimento dei grappoli. Al momento non esiste una cura risolutiva per la flavescenza dorata e gli unici interventi sono preventivi (estirpazione tempestiva delle piante malate e lotta contro l’insetto vettore).