Una strategia di difesa comune per contrastare la recrudescenza di flavescenza dorata che colpisce vigneti in pianura e in collina in tutte le province dell’Emilia-Romagna. È quanto ha messo a punto la Regione per affrontare questa patologia della vite che provoca gravi danni alle produzioni. Una riunione della cabina di regia cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, il Settore fitosanitario regionale, i rappresentanti dei Consorzi fitosanitari, dei viticoltori e della filiera vivaistica.
“Il settore sta soffrendo molto per la flavescenza, un problema ormai diffuso in tutto il Paese- commenta Mammi- e abbiamo piena consapevolezza della gravità della situazione, che abbiamo segnalato a livello nazionale attraverso proposte articolate e concrete. Si tratta di criticità che devono essere gestite secondo una strategia nazionale proprio per il livello di contagio della fitopatia che è in diffusione su tutto il territorio nazionale e per favorire una puntuale esecuzione delle misure di lotta obbligatoria”.
Attualmente il Fondo nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite ha una dotazione di 1.5 milioni di euro per quest’anno e di 2 milioni a decorrere dal 2024. Fondi insufficienti, secondo l’assessore Mammi, che chiede al Governo di incrementare il budget che era stato stanziato nella finanziaria 2023 e rivendica l’impegno della Regione per avere delle risposte tempestive.
Per quanto riguarda la prevenzione, in attesa del nuovo Decreto ministeriale sul contrasto alla malattia, la Regione sta aggiornando il proprio provvedimento che fissa, oltre all’obbligo di estirpo delle piante sintomatiche, due trattamenti obbligatori contro il vettore su tutta l’Emilia-Romagna. Un altro fattore importante è il controllo su viti inselvatichite e vigneti abbandonati insieme a un’attenzione particolare sulla qualità fitosanitaria del materiale vivaistico utilizzato nei nuovi impianti.
Le azioni avviate nel 2022 e programmate anche per quest’anno per fronteggiare la recrudescenza della flavescenza dorata, vanno dalla sensibilizzazione dei viticoltori, alla formazione in campo e prevenzione, alla ricerca su nuovi fitofarmaci e sperimentazioni in aree pilota.
La strategia della Regione, informazione, prevenzione e sperimentazione
Sul versante della sensibilizzazione e informazione le azioni seguono due filoni: una serie di incontri con i viticoltori in programma anche nei prossimi mesi, promossi dalla cabina di regia in collaborazione con le associazioni dei produttori e l’affiancamento in campo dei viticoltori con esperti fitosanitari.
Quest’ultima si terrà da giugno a settembre, nel periodo in cui la sintomatologia è più evidente. Un gruppo di esperti lavorerà insieme ai produttori in campo su un campione di 1800 vigneti in regione, che rappresentano più del 10% del totale regionale, per la mappatura dei sintomi e la messa a punto e attuazione già nel 2023 di un sistema di controlli in base al rischio fitosanitario.
Altri interventi sullo scafoideo (insetto vettore) e sulla sua diffusione sul territorio, saranno effettuati in 120 vigneti, controllando le forme giovanili dell’insetto che si trovano nella pagina inferiore della foglia (rilievo sequenziale), poi attraverso trappole che attirano l’insetto grazie al loro colore (trappole cromotropiche). Osservazioni specifiche saranno condotte in 10 aziende pilota sullo sviluppo dell’insetto per fornire informazioni tempestive tramite i Bollettini di produzione integrata e biologica del Settore fitosanitario sui momenti ottimali per effettuare i trattamenti.
Per quanto riguarda la sperimentazione, con l’impiego di droni e mini elicottero saranno identificati i vigneti con piante che riportano i sintomi causati da flavescenza dorata. La sperimentazione con i droni sarà effettuata in collaborazione con l’università di Bologna e il Consorzio Fitosanitario di Piacenza. L’analisi dei dati servirà a mettere a punto un sistema per individuare le piante sintomatiche tra quelle asintomatiche nella maniera più precisa e veloce possibile e con il minimo intervento da parte dell’operatore.
Il mini elicottero mapperà i vigneti in aree pilota per un totale di 600 ettari tra le province di Ferrara, Ravenna e Bologna. L’attività sarà condotta dall’università di Ferrara e il Settore Fitosanitario regionale.
Sono previste inoltre attività di ricerca per individuare nuove strategie di controllo della malattia tramite endoterapia, preparati microbiologici e induttori di resistenza insieme ad indagini su possibili nuovi vettori della malattia; inoltre sono programmate attività sperimentali per il miglioramento della qualità fitosanitaria del materiale vivaistico che comprendono sia la verifica in campo delle barbatelle termotrattate, che i risultati dell’effettivo risanamento in caso di materiale vegetale accidentalmente infetto.