La vacanza all’aperto piace sempre più, merito anche della crescita del turismo dell’esperienza che predilige il contatto diretto con la natura. Lo dimostrano i numeri riferiti alle strutture ricettive extralberghiere: +19,3% gli arrivi e +10,5% le presenze nei primi sette mesi del 2023, nonostante l’alluvione di maggio che ha colpito l’Emilia-Romagna e rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia (dati Istat elaborati dall’Ufficio statistica della Regione).
E tra le nuove tendenze di soggiorno nella natura, il glampling, da glamour e camping – termine importato dall’Inghilterra per definire un tipo di vacanza avventuroso unito ai lussi di un albergo -, sta conquistando sempre più turisti stranieri e italiani.
Gli imprenditori turistici dell’Emilia-Romagna hanno afferrato da subito le potenzialità di questa nuova proposta, in alcuni casi convertendo strutture già esistenti. Anche grazie ai finanziamenti che la Regione ha dedicato in questi anni alla riqualificazione delle strutture ricettive (l’ultimo bando da 20 milioni di euro per contributi a fondo perduto si è chiuso il 5 settembre scorso).
Riqualificazioni che hanno premiato in modo particolare progetti attenti alla sostenibilità e al risparmio energetico.
A questo tema è dedicato l’approfondimento, curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale, da oggi online sul sito della Regione al link: https://regioneer.it/SpecialeGlamplingER
Con tre interviste ad altrettanti imprenditori che hanno riqualificato le loro strutture a glampling: Franco Vitali a Lido degli Scacchi (Fe) che ha ottenuto il primo premio europeo per il turismo accessibile pensato per accogliere al meglio le persone con disabilità, Luca Di Pietro a San Clemente, sulle colline riminesi, col suo resort multi-offerta tra case a bolla, tende di lusso e suite galleggianti sul lago e Antonietta Bagetti che offre soggiorni in botti dotate di ogni comfort tra i castagni secolari del Parco del Frignano nell’Appennino modenese.