Ora in onda:
____________
Emilia-Romagna, una terra da raccontare. “Per capire cosa è successo dovreste venire a vedere coi vostri occhi”
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Roberto Brancolini

Il 16 e il 17 e ancor prima l’inizio di maggio: l’alluvione in Emilia-Romagna.

Immagini, numeri e dati ormai noti: 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua su una porzione di territorio di 16mila chilometri quadrati caduti in soli 17 giorni, una quantità enorme mai registrata prima e, per portata, senza precedenti in Italia.

Quella che forse si è sentita meno è la voce del sistema di protezione civile che, in quei drammatici momenti, ha operato sul territorio per portare in salvo le persone, ma non solo.

“Per capire cosa è successo dovreste venire a vedere coi vostri occhi”.

Inizia così il racconto corale che intreccia volti e racconti degli amministratori e dei funzionari dei Comuni, dei tecnici e volontari dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, delle colonne mobili arrivate da altre regioni e dall’estero, del soccorso alpino.

A questi primi momenti in cui l’intera macchina della protezione civile si è messa in moto, è dedicato un approfondimento curato dall’Agenzia informazione e comunicazione della Giunta regionale, online da oggi, giovedì 13 giugno, all’indirizzo: https://regioneer.it/specialealluvionevoci.

Sei capitoli per altrettante testimonianze dalla pianura alla montagna, dai fiumi alle frane, dagli interventi dei soccorritori ai primi presidi per portare assistenza coordinati dai volontari.

“Le voci di chi c’era”, questo il titolo del reportage, punta i riflettori sul sistema di protezione civile all’opera in provincia di Forlì-Cesena, “ma situazioni analoghe, così come paure ed emozioni, sono state condivise in quelle di Ravenna, Bologna e in tutte le aree colpite”: per non dimenticare quei giorni di maggio.


Previous articlePatto tra consumatori e Regione, siglato un Protocollo d’intesa per affrontare le problematiche della transizione energetica
Next articleAgroalimentare, in Piemonte l’Università per i gastronomi del futuro