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Esecuzione misure cautelari di membri del gruppo suprematista e accelerazionista Werwolf Division

Questa mattina, la Polizia di Stato, nell’ambito di una indagine svolta sotto la direzione delle Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure della Repubblica di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sta eseguendo 12 custodie cautelari in carcere e complessivamente 25 perquisizioni, a Bologna Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza, nei confronti di appartenenti ad una associazione suprematista e accelerazionista, attiva anche in rete sulla piattaforma Telegram, denominata “WERWOLF DIVISION”.

I 25 indagati, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023, di età compresa tra 76 e 19 anni, sono accusati di aver a vario titolo promosso, organizzato e preso parte all’associazione “WERWOLF DIVISION” – successivamente rinominata “DIVISIONE NUOVA ALBA” – che seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, basandosi altresì sulla negazione e sull’apologia della Shoah, mirava al sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’istaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla “razza ariana” anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle Istituzioni.

I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di una complessa attività investigativa, svolta negli ultimi due anni dalle DIGOS di Napoli e Bologna – in sinergia con il Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con il supporto investigativo anche della Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica – sotto la direzione delle Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure della Repubblica di Napoli e Bologna, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

L’inchiesta nasce dagli accertati contatti tra alcuni dei vertici dell’Organizzazione con i leader di un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata “Ordine di Hagal”, attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos partenopea. Il nome del sodalizio è evocativo delle omonime “Werwolf Division” naziste, costituite negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale per compiere atti di sabotaggio e di guerriglia contro gli Alleati; inoltre, gli indagati odierni – incardinati in una struttura marcatamente verticistica – si distinguevano per ruoli, dal “Comandante” all’ “Editore” e all’ “Istruttore”.

Sulla base delle attività investigative svolte dagli agenti delle DIGOS, portate avanti con le più sofisticate tecnologie insieme con le più classiche attività di polizia, è stato ricostruito che il gruppo “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli.. pronti ad agire”, svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di “Nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso dedicati gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” – quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri” – sia con incontri in “real life”, certificati dagli inquirenti, e volantinaggi svolti nel bolognese.

A quest’ultimo riguardo, particolarmente allarmante un volantino diffuso sul territorio emiliano nel 2022 e rinvenuto dalla DIGOS, definito dai militanti “esplosivo”, raffigurante l’immagine di un uomo con la c.d. skullmask e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero e la citazione dell’estremista di destra francese Dominique VENNER: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire…”, a firma Werwolf Division, con il link al canale.

Tutti i descritti elementi investigativi hanno, quindi, portato all’adozione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bologna nei confronti di 12 degli indagati, in relazione alla adesione da parte dei medesimi ad una vera e propria “cellula organizzata”, già in fase operativa, in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai c.d. “lone wolves” sia suprematisti che jihadisti.


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