Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile – IV sezione Contrasto Crimine Diffuso, nei giardini adiacenti via Misa a Bologna, ha tratto in arresto due cittadini marocchini per spaccio di sostanza stupefacente in concorso.
In particolare, a seguito delle numerose segnalazioni effettuate dai residenti della zona adiacente alla Ex Caserma Stamoto, in costante contatto con la Squadra Mobile della Questura di Bologna, nelle ultime settimane venivano predisposti alcuni servizi di osservazione. A riscontro di quanto segnalato, venivano notati alcuni soggetti nordafricani che effettuavano cessioni di sostanza stupefacente nella zona limitrofa alla ferrovia parallela a via Guelfa, direttamente dai cancelli della ex Caserma posizionati su via Castelmerlo e nelle aree verdi e sotto agli androni dei palazzi di via Misa, via Fossolo, via Vetulonia e viale Felsina. I pusher, approfittando dei passaggi pedonali, dei giardini e delle siepi, dopo essere usciti dalla Ex Caserma, luogo in cui trovano rifugio, effettuano le cessioni spesso a bordo di biciclette, al fine di rendere ancora più difficoltosi i controlli da parte delle forze di polizia e per essere più veloci negli spostamenti.
Lo scorso 11 febbraio veniva organizzato un servizio ‘Alto Impatto’ di controllo dell’area dell’ex Caserma, coordinato dalla Squadra Mobile unitamente a personale del Commissariato Bolognina-Pontevecchio, al Reparto Prevenzione Crimine, al Reparto Volo e alle unità cinofile antidroga. Il servizio permetteva di identificare compiutamente i soggetti già attenzionati dagli investigatori della Mobile, ma stante la vastità dell’area non era possibile trovare la sostanza stupefacente e i soldi provento dell’attività delittuosa. I soggetti nordafricani su cui erano già in corso indagini, risultavano essere quelli ripresi dalle telecamere della trasmissione ‘Fuori dal Coro’, andata in onda su Rete 4 il 5 febbraio scorso, durante un servizio in cui la troupe televisiva entrava all’interno dell’Area Stamoto per documentare lo stato dei luoghi. Entrambi i pusher venivano ripresi al volto, e fuggivano dopo pochi secondi, dopo aver recuperato un involucro sotterrato all’interno di una delle tante aree abbandonate.
La scelta investigativa, pertanto, diveniva quella di pedinare gli spacciatori una volta usciti dall’area dismessa, per sorprenderli durante le cessioni senza che li stessi potessero in alcun modo approfittare degli stabili abbandonati per occultare lo stupefacente.
Nel pomeriggio di ieri, i due pusher attenzionati venivano agganciati su viale Felsina, uno a bordo di una bicicletta di piccole dimensioni. Venivano pedinati fino a quando si posizionavano in un parco pubblico sito tra i palazzi di via Misa.
I due venivano visti occultare dentro ad un bidone della spazzatura un piccolo contenitore metallico, che veniva attaccato al lato interno del cestino mediante una calamita. Con estrema discrezione il servizio di osservazione e pedinamento proseguiva fino a quando uno dei due, allontanatosi dal luogo del nascondiglio con la bicicletta, effettuava una cessione di sostanza stupefacente ad un cliente italiano nelle vicinanze della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Fossolo. Gli agenti della Squadra Mobile intervenivano e fermavano l’acquirente, che confermava quanto già noto: da qualche settimana i pusher nordafricani gestiscono la piazza di spaccio limitrofa all’ex caserma, effettuando le cessioni nei punti e nelle vie già menzionati. Veniva rinvenuta una dose di cocaina, appena acquistata, ancora in possesso del cliente. Si effettuava quindi l’intervento, bloccando la fuga agli spacciatori, che venivano colti di sorpresa, accerchiati e bloccati senza che potessero in alcun modo fuggire. All’interno del cestino dei rifiuti veniva trovato il contenitore metallico e all’interno numerose dosi di cocaina pronte per essere vendute.
In accordo con la Procura della Repubblica di Bologna si procedeva pertanto all’arresto dei due, entrambi marocchini non in regola sul territorio nazionale. Uno dei due, classe 1992, da un controllo in banca dati risultava già gravato da una condanna in materia di stupefacenti, in quanto già tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Bologna nel 2024, circostanza in cui è stato trovato in possesso di nr. 22 dosi di cocaina, mentre il secondo classe 2003 risultava incensurato.