Come sappiamo tutti, lo scorso anno le farmacie italiane non sono state rifornite di vaccini antinfluenzali da distribuire ai cittadini che, non rientrando nelle categorie a rischio, intendevano acquistare la propria dose di vaccino. Questo a causa di acquisti non sufficienti da parte delle regioni e della maggiore necessità dovuta alla situazione pandemica.
Le prime avvisaglie su ciò che succederà questo autunno non danno maggiore sicurezza:
- Il Ministero della Salute, tramite una circolare dell’8 aprile, indica di anticipare l’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale di un paio di mesi (ad inizio ottobre) a causa del perdurare della situazione pandemica e per evitare il più possibile la circolazione concomitante del virus influenzale e il virus Sars-Cov-2.
- Il 25 giugno, il sottosegretario alla salute Andrea Costa, in Commissione Affari Sociali ha ripreso la circolare dell’8 aprile sollecitando le regioni ad avviare le gare per l’approvvigionamento e segnalando che la regione Friuli Venezia Giulia ha già comunicato al ministero di avere difficoltà di approvvigionamento del vaccino quadrivalente split e di aver chiesto alla regione Veneto, che ha accettato, 180.000 dosi di vaccino quadrivalente split da utilizzare per i soggetti dai 6 mesi a 74 anni di età.
- Le gare indette fino a ora da parte delle regioni sono per quantitativi simili allo scorso anno e in alcune regioni le gare sono andate deserte.
“Probabilmente la situazione che si presenterà quest’autunno sarà simile a quella dello scorso anno, con tira e molla sulle quantità di vaccini da distribuire tramite le farmacie, e alla fine non rimarranno che poche dosi che scontenteranno tutti: le farmacie per l’impossibilità di coprire i bisogni dei clienti e dei cittadini che non potranno immunizzarsi” queste le previsioni del dr. Franco muschietti Gariboldi presidente di FarmacieUnite.
“In autunno – prosegue il presidente – inizierà la campagna di richiamo Covid-19, la cosiddetta terza dose: quale è la strategia che metteremo in campo? Si accorperanno i due vaccini per le fasce deboli e gli operatori sanitari? Le farmacie saranno coinvolte e in grado di soddisfare le richieste dei cittadini?” queste le domande che FarmacieUnite rivolge alle regioni e al Ministero della Salute.