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Fermato con oltre un quintale di rifiuti speciali pericolosi

È stato fermato dalla Polizia locale di Modena mentre trasportava senza alcun permesso oltre un quintale di rifiuti speciali pericolosi di tipo edilizio provenienti da un cantiere di ristrutturazione di un edificio in città. Oltre alla denuncia per violazione del Codice dell’ambiente, il reato è proprio il trasporto di rifiuti senza autorizzazione, è scattato anche il sequestro dell’autocarro utilizzato dal 77enne residente in un centro della cintura del capoluogo.

L’operazione è stata svolta nei giorni scorsi dal personale del Nucleo ambiente alla Polizia locale che ha fermato l’autocarro in viale Italia, all’incrocio con via San Faustino, a circa un chilometro dal cantiere di provenienza, dove è in corso la ristrutturazione di un esercizio di vicinato.

L’autocarro trasportava 41 pannelli di lana di roccia, per un peso complessivo di circa 120 chili. Ogni pannello misura un metro di lato per 60 centimetri di altezza. Alla guida dell’autocarro si trovava un pensionato, già titolare di un’impresa individuale.
Insieme agli operatori della Polizia locale erano presenti anche tecnici di Arpae che hanno prelevato un campione del materiale per sottoporlo a verifica allo scopo di valutarne la pericolosità. I risultati saranno noti nelle prossime settimane ed entreranno nel fascicolo giudiziario aperto con la denuncia per la violazione dell’articolo 256 comma 1 del Decreto legislativo 152 del 2006.

L’attività di trasporto di rifiuti speciali, in difetto di titoli abilitativi, costituisce reato anche in mancanza della qualità di imprenditore ovvero di un’organizzazione imprenditoriale.
È stato disposto anche il sequestro probatorio di tutto il materiale trasportato e dell’autocarro.

Il veicolo, inoltre, è stato sottoposto a fermo amministrativo a seguito di sospensione della carta di circolazione: si tratta di una sanzione accessoria della violazione dell’art 82 commi 8 e 10 del Codice della strada, in quanto il veicolo è stato utilizzato per un uso diverso da quello indicato sulla carta di circolazione.

Nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari aveva richiamato l’attenzione sugli abbandoni di rifiuti, anche di quelli pericolosi e che possono contenere amianto, il cui costo per la collettività quest’anno supererà i 300 mila euro. “È un fenomeno purtroppo molto diffuso che inquina l’ambiente e che, spesso, è conseguenza di lavori eseguiti in nero”, aveva sottolineato Molinari che ribadisce: “Si tratta di un comportamento incivile di poche persone e imprese ma che risulta costosissimo per tutta la comunità, drenando fondi che potrebbero essere utilizzati per il bene della collettività”.

Tra gli obiettivi dell’assessorato – ricorda Molinari – c’è proprio quello di promuovere, con la collaborazione di Hera e della Polizia locale, ma anche dei Carabinieri forestale e del volontariato, un’attività di studio e di incrocio di dati e informazioni “per il contrasto e la ricerca degli autori di questi gesti barbari: invito i cittadini a denunciare situazioni analoghe di cui dovessero venire a conoscenza, sperando che questo ci aiuti a risalire ai colpevoli”.


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