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Frana a Villa Sasso Nero, nel comune di Monterenzio: partiti i lavori di drenaggio e regimazione del torrente SillaroSono partiti oggi i lavori di drenaggio profondo e regimazione delle acque superficiali del torrente Sillaro: il corso d’acqua scorre immediatamente al piede della frana che si è mossa, lo scorso 6 febbraio, a Villa Sasso Nero, nel comune di Monterenzio. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, a cui compete la sicurezza idraulica, ha ritenuto di intervenire immediatamente per evitare che il movimento franoso comprometta il corso del torrente.

I lavori, dell’importo di circa 300mila euro, comprenderanno inoltre la chiusura delle fratture aperte e la riprofilatura delle contropendenze causate dal movimento franoso. Un intervento, questo, che si è reso necessario in seguito ai rilievi effettuati per monitorare l’evoluzione del fenomeno, in particolare per impedire che le acque di futuri eventi meteo si accumulino e si infiltrino nel terreno, saturando la coltre argillosa e aumentando la probabilità di innescare una nuova ripresa del movimento.

Cosa è stato fatto finora
Lo scorso 6 febbraio, nella frazione di Villa Sasso Nero, si è mossa una grossa frana, la più estesa del bolognese, lunga circa 1,2 km, larga fino a 800 metri e con una grande profondità, come si può ipotizzare dagli abbassamenti e contropendenze che si sono formate nella zona di monte.

L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile è intervenuta immediatamente, insieme ai Vigili del Fuoco e all’Amministrazione comunale.

Subito dopo è stata attivata la convenzione con l’Università degli Studi di Bologna (Bigea) per monitorare l’evoluzione del fenomeno e poter intervenire, in caso di necessità, per garantire la sicurezza idraulica del torrente Sillaro.

In collaborazione con il Servizio geologico regionale, è stato definito il corpo di frana nel suo complesso, ed è stato installato un sistema di monitoraggio per controllare i movimenti in atto e seguire il loro andamento nel tempo, anche tramite l’installazione di basi GPS all’interno del corpo di frana e delle abitazioni (o strutture) coinvolte dal movimento; basi che acquisiscono gli spostamenti h24.

In aggiunta, sono stati effettuati monitoraggi periodici specifici nella zona del piede della frana proprio per rilevare eventuali interferenze con il corso d’acqua.


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