In occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, che si celebra il 28 luglio, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha organizzato una puntata speciale de L’Esperto Risponde in diretta sulla Pagina Facebook dell’AOU di Modena, col dottor Dante Romagnoli, gastroenterologo della Gastroenterologia del Policlinico, diretta dal professor Antonio Colecchia e referente aziendale dello screening sull’Epatite C.
Sono state oltre 185 le visualizzazioni sino ad ora della diretta in cui il dottor Romagnoli ha parlato di prevenzione, terapie, vaccinazioni. Nel mondo si stimano circa 350 milioni di pazienti con diagnosi di Epatite Virali di cui 1 su 6 non sono consapevoli della propria malattia. La diretta è ancora disponibile sulla pagina https://www.facebook.com/AOUModena e sarà possibile porre domande al dottor Romagnoli commentando il post.
“L’epatite – spiega il dottor Dante Romagnoli – è un’infiammazione del fegato causata principalmente da virus epatotropi che può decorrere in forma acuta oppure cronicizzare. La progressione di un’Epatopatia cronica a Cirrosi configura un rischio elevato per il paziente di sviluppare un carcinoma epatocellulare. I virus dell’Epatite A,B,C,D,E rappresentano le principali cause di Epatite; attualmente a livello mondiale si stimano 305 mln di pazienti con infezione da Virus dell’Epatite B e C ed 1.3 mln di pazienti deceduti nel 2022 per patologie correlate ad infezione da HBV e HCV. L’organizzazione mondiale della Sanità (WHO) esorta la comunità scientifica, i governi e tutte le associazioni di settore coinvolte a promuovere le strategie di prevenzione dell’infezione e alla attuazione di un’adeguata copertura vaccinale in quanto nel 2022 solo il 45% dei nuovi nati ha ricevuto la prima dose di vaccino anti-HBV entro 24h dalla nascita.
Per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sono quattro le Unità Operative coinvolte: la Medicina Interna del Policlinico diretta dal Professor Antonello Pietrangelo, la Medicina Interna a indirizzo Metabolico Nutrizionale con sede a Baggiovara diretta dal Professor Pietro Andreone, la Gastroenterologia del Policlinico diretta dal Professor Antonio Colecchia e Clinica di Malattie Infettive diretta dalla Professoressa Cristina Mussini.
“Il Virus dell’epatite B (HBV) – ha spiegato il dottor Romagnoli – si trasmette mediante esposizione a sangue infetto o a fluidi corporei come sperma e liquidi vaginali, mentre il DNA virale è stato rilevato anche nella saliva, nelle lacrime e nell’urina di portatori cronici. A livello mondiale sono stimati circa 292 milioni di pazienti con infezione da HBV, nel 2019 è stata registrata un’incidenza di 1.5 milioni di nuovi casi e 820000 morti per Epatopatia cronica HBV-relata. L’infezione da HBV può causare un’Epatite Acuta, oppure può decorrere in un’epatopatia cronica con evoluzione in cirrosi e conseguente rischio di sviluppare un carcinoma epatocellulare primitivo (HCC). Si stima che il circa il 54% di tutti gli epatocarcinomi insorgano in pazienti con Epatopatia cronica HBV-relata. La vaccinazione anti-HBV con vaccini ricombinanti a tutti i nuovi nati è lo strumento di prevenzione più efficace e sicuro. In Italia grazie all’efficace applicazione della campagna vaccinale, la prevalenza dell’infezione di HBV è pari allo 0.5% e l’incidenza pari a 0.22/100000 abitanti. I pazienti con diagnosi di infezione HBV possono presentare coinfezioni con altri virus mediante le medesime modalità di trasmissione. Il Virus dell’Epatite Delta (HDV) è un virus “difettivo” in grado di infettare solamente i pazienti HBsAg+ e si stima che il 5-10% di tutti i pazienti con Epatopatia Cronica HBV-relata siano coinfetti. L’Epatite HBV/HDV è riconosciuta come la forma più severa tra tutte le epatiti viriali in quanto caratterizzata da una progressione più rapida a cirrosi e da un rischio più elevato di sviluppare un epatocarcinoma. Nel mese di Aprile ’23 è stata registrata da AIFA una terapia efficace e molto ben tollerata per HDV, Bulevertide (Hepcludex)”.
Nell’ottica di mettere in atto tutte le misure utili finalizzate all’obiettivo eradicazione entro il 2030 fissato dalla WHO, appare di fondamentale importanza effettuare screening congiunti per Epatite B, Epatite B/Delta ed Epatite C. Nei prossimi mesi la SC Gastroenterologia diretta dal Prof. Antonio Colecchia, condurrà un progetto di screening per l’Epatite Delta (HDV) in popolazioni target a maggior rischio di infezione, finalizzato all’emersione del sommerso. Il progetto comincerà non appena terminato il percorso di valutazione del Comitato Etico.
“Sono disponibili terapie farmacologiche efficaci e sicure per il virus dell’Epatite C (HCV). I farmaci ad azione antivirale diretta (DAAs di II generazione) rappresentano un’opzione terapeutica formidabile con tassi di risposta >95% e sicura in tutte le tipologie di pazienti di qualsiasi fascia di età. Per questo motivo sono importanti gli screening come quello che la Regione Emilia – Romagna ha lanciato due anni fa per l’epatite C. Basta un semplice esame del sangue per poter garantire una diagnosi precoce ed impostare una terapia efficace. È importante avere consapevolezza della tutela della propria salute superando una concezione individualistica attraverso comportamenti che promuovano un approccio universalistico; partecipare alle compagne di screening e vaccinarsi significa proteggere sé stessi e la collettività. È inoltre fondamentale condurre uno stile di vita sano attraverso una dieta equilibrata, limitando il consumo di bevande alcoliche associata alla pratica di attività fisica regolare”. Ha concluso il dottor Romagnoli.