“Troppe volte i mass media raccontano con parole inopportune episodi di violenza sulle donne, basandosi su stereotipi e pregiudizi, violando norme deontologiche e trasformando l’informazione in sensazionalismo. La percezione del lettore risulta quindi deviata e la realtà dei fatti viene alterata in modo inaccettabile. Il risultato è una sorta di colpevolizzazione della vittima, che provoca un gravissimo equivoco culturale, tanto antico quanto diffuso e attuale”.
La consigliera regionale dell’Emilia-Romagna Giulia Pigoni di Azione (presidente del gruppo consigliare “Bonaccini presidente”) attacca senza mezzi termini quei giornalisti che troppo spesso confermano come certa stampa sia ancora oggi misogina: “Abbiamo ancora tanta strada da fare. Servono sicuramente leggi – aggiunge Pigoni – ma anche e soprattutto un’evoluzione culturale, da compiere attraverso un lavoro che va concentrato ancora di più sui giovani oltre che sui professionisti dell’informazione, perché il futuro possa davvero essere diverso”.
Per la consigliera emiliana, quindi, è necessario promuovere in tutti i modi una nuova sensibilità partendo proprio dal linguaggio, modificando i termini con cui vengono raccontati gli episodi di violenza sulle donne, sgombrando il campo da ogni possibile ambiguità e sottolineando che non ci sono cause, non ci sono spiegazioni o moventi di alcun genere che possano giustificare la violenza.
“La responsabilità dei mass media per la formazione, oltre che per l’informazione dei cittadini, è a mio avviso enorme ed ogni singola parola, ogni singola immagine può dare la voce a migliaia di donne o spegnerla”. Per questo Giulia Pigoni ha presentato una risoluzione per chiedere che la Giunta dell’Emilia-Romagna si attivi presso le Istituzioni e presso l’Ordine dei giornalisti invitando e sollecitando i mass media ad attenersi a una corretta informazione. All’interno dell’iniziative regionali rivolte al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere, si potrebbero inoltre valutare la promozione di azioni e progetti per lo sviluppo di un’informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni.
Per la consigliera, la Giunta deve provvedere a un monitoraggio costante dei mass media, segnalando all’Ordine dei Giornalisti eventuali episodi di disinformazione che violano il codice deontologico. “Il cambiamento culturale al quale ambiamo – conclude Giulia Pigoni – deve comprendere anche un diverso linguaggio dell’informazione, con una seria presa di responsabilità di chi scrive di violenza di genere, affinché inizi a farlo in modo corretto. Un cambio di rotta che deve andare di pari passo a tutte le altre misure che siamo chiamati ad adottare per contrastare il perpetrarsi di episodi non più tollerabili di violenza contro le donne”.