ROMA (ITALPRESS) – “Un’accusa pesantissima che colpisce al cuore la magistratura”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale della Magistratura, Giuseppe Santalucia, nel corso del Comitato direttivo dell’Anm, ha parlato di quanto trapelato nei giorni scorsi da fonti di Palazzo Chigi, che sulle vicende Santanchè e Delmastro sollevavano il dubbio che “una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione”.
Per Santalucia inoltre le note di venerdì del ministero della Giustizia sulle possibili riforme dell’imputazione coatta e sull’iscrizione nel registro degli indagati si sono unite “alle voci di delegittimazione”.
“Al potere politico chiedo con rispetto e anche umiltà di cambiare passo. Non si può andare a una riforma costituzionale come risposta reattiva a un provvedimento fisiologico di un giudice che non piace solo perchè colpisce qualcuno che è al governo”, ha aggiunto il presidente dell’Anm.
“In un mese è la seconda volta che l’Anm si trova a difendere non un pm ma un giudice – ha sottolineato Santalucia -. L’abbiamo fatto con una Corte d’Appello e ora con un Giudice per le indagini preliminari. Dobbiamo difendere chi fa semplicemente il proprio mestiere, per me è un segno di crescente preoccupazione”.
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