Nel pomeriggio di giovedì 15 aprile, una pattuglia della Polizia Stradale di Reggio Emilia in forza al distaccamento di Guastalla ha ordinato l’alt ad una macchina operatrice semovente che viaggiava lungo la SP 42. La pattuglia che seguiva il veicolo ha notato con sorpresa dal contachilometri, che l’autocarro in barba ai limiti di categoria di quel veicolo (40 km/h) circolava a circa 80 km/h, sebbene dotato di limitatore di velocità.
Inoltre, il conducente, una volta fermato, evidenziava uno stato psico-fisico alterato a causa della recente assunzione di bevande alcoliche; effettuata la doppia prova con l’etilometro in dotazione risultava, infatti, un valore pari al doppio di quanto consentito dalla legge.
L’attenta ed approfondita attività di controllo, permetteva agli agenti di verificare la manomissione dell’apparato limitatore di velocità del veicolo. Il mezzo pesante, condotto dal 54enne di origine pugliese, veniva scortato presso un’autofficina specializzata per una verifica più approfondita, che permetteva di constatare l’effettiva manomissione del sistema di controllo della velocità. Attraverso la semplice pressione di un pulsante, si disinseriva il blocco della velocità impostato a 40 km/h, permettendo di fatto di viaggiare a velocità superiori.
Al conducente veniva ritirata la patente di guida a causa della sua alterazione psicofisica e veniva denunciato all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza alcolica; si procedeva, inoltre, al sequestro dell’apparecchiatura che permetteva l’alterazione e al fermo del mezzo pesante con il ritiro della carta di circolazione.
E’ evidente come l’associazione di alcol e velocità alla guida di convogli industriali siano comportamenti considerati altamente pericolosi per la propria ed altrui incolumità e causa di incidenti stradali. In particolare, quello dell’alterazione del sistema di controllo della velocità è un escamotage purtroppo utilizzato da aziende senza scrupoli, specialmente da quelle con limitato numero di mezzi, per rispettare tempi di consegna stretti e trasportare la merce a destinazione massimizzando i guadagni, effettuando di fatto una concorrenza sleale nei confronti degli altri autotrasportatori che circolano nel rispetto della normativa. Tutto a scapito della sicurezza su strada.