Per anni hanno subito le offese e percosse dal padre-marito. L’uomo, un 45enne straniero, si arrabbiava con loro se la casa non era in ordine o non eseguivano quanto indicato per le faccende domestiche, offendendole con gravi epiteti e percuotendole sul corpo. Imponeva alla minore come una delle donne di casa, l’adempimento delle faccende domestiche, le vietava di frequentare i propri coetanei e di effettuare attività, sportive o di altro genere extrascolastiche. Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Guastalla, a cui la donna ha raccontato tutto, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia lo straniero, residente nella bassa reggiana, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personale.
La Procura della Repubblica, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Guastalla ha ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti di un 45enne della misura dell’allontanamento della casa familiare con prescrizione del divieto di avvicinamento alle persone offese, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione delle persone offese e ai luoghi dalle medesime frequentati mantenendo una distanza di 1500 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con le persone offese, disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Guastalla che hanno condotto le indagini.
Dalle risultanze investigative è emerso che l’uomo maltrattava la moglie e la figlia minore, ingiuriandole e percuotendole. In particolare obbligava la figlia minorenne di 11 anni, a prendersi cura dei fratellini a somministrare loro il latte, a cambiare loro i pannolini anche durante la notte, la obbligava a svolgere le pulizie all’interno dell’abitazione familiare, e qualora non fosse soddisfatto delle pulizie, offendeva con parolacce la figlia e la moglie e le percuoteva a mani nude, rinchiudendo in camera la figlia.
Gravi condotte maltrattanti e vessazioni psicologiche e fisiche quelle denunciate dalle due vittime, che riscontrate dai militari in forza alla stazione di Guastalla, hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.