La situazione dell’ex Saeco coinvolge non solo la comunità di Gaggio Montano, ma anche tutto l’Appennino bolognese che da diversi anni assiste alla delocalizzazione di aziende e la chiusura di stabilimenti.
Una situazione che rende ancora più fragile tutto il territorio sia dal punto di vista economico che sociale. Anche per questo tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, assieme al sindaco metropolitano, Matteo Lepore, saranno presenti giovedì mattina 11 novembre al presidio permanente dei lavoratori. E’ importante in questa fase che tutte le istituzioni politiche locali facciano un gioco di squadra e stiano al fianco degli oltre 200 lavoratori.
Maurizio Fabbri, presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese ha dichiarato: “la situazione che si è creata è gravissima e rischia di avere ripercussioni pesantissime su molte famiglie. I Comuni faranno l’impossibile per sostenere tali famiglie, ma è chiaro che non abbiamo strumenti e risorse per cambiare la situazione alla radice. Quello che poi ci preoccupa di più è la difficoltà per un territorio come il nostro di riuscire ad assorbire i posti di lavoro che si perdono. Da troppi anni le aree montane vivono lo spopolamento e la mancanza di attrattività per le imprese. Servono piani strutturali urgenti e misure ad hoc anche dal punto di vista regolamentare e fiscale”.