Ricostruire una parte della storia di un territorio, i caratteri distintivi dei suoi costumi e delle sue consuetudini, attraverso l’analisi di un manoscritto di un artefice, pittore e vasaio, vissuto nella seconda metà del ‘400 come Gentile Fornarini. Uno scenario diventato realtà grazie allo straordinario lavoro di analisi e trascrizione di parole, corredate da immagini del tempo, del Libro dei conti (la cosiddetta “vacchetta”) di questo protagonista del Rinascimento.
Del prezioso manoscritto furono pubblicati in passato alcuni stralci, ma non si è mai arrivati a una realizzazione tanto completa e che prevedesse la pubblicazione integrale dell’intera vacchetta (conservata all’interno della Biblioteca del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza). A rendere possibile questo risultato è stato l’impegno appassionato e certosino della storica d’arte Carmen Ravanelli Guidotti, sostenuta in questo assiduo lavoro dai contributi di Lucio Donati, Valentina Mazzotti, Corina Mezzetti, Roberta Stanzani e Marcella Vitali.
«La pubblicazione integrale della vacchetta, un documento straordinario e unico nel suo genere, era attesa da anni e amichevolmente sollecitata da colleghi e cultori della materia – spiega la storica dell’arte Carmen Ravanelli Guidotti –. Oggi siamo finalmente arrivati alla sua pubblicazione monografica che innanzitutto mette a disposizione la riproduzione fotografica dell’originale in formato quasi facsimilare e la relativa edizione critica, corredata di note esplicative».
Ed è proprio l’analisi critica della stessa Carmen Ravanelli Guidotti a consentire una più agevole comprensione del testo in modo da poter apprezzare in misura ancora maggiore lo spirito di un’epoca e di un’intera comunità attraverso la lettura di un “semplice” e all’apparenza prosaico libro dei conti.
«Un contributo originale di altissimo valore per la comunità manfreda – sottolinea Giovanni Bettini, Presidente CLAI –, svelata attraverso la ricostruzione dell’umana avventura di un maestro del Rinascimento come Gentile Fornarini. La studiosa Carmen Ravanelli Guidotti ha dimostrato, oltre alla sua grande competenza, una notevole dose di coraggio e di tenacia nel decidere di intraprendere un’avventura di così grande impegno. La nostra Cooperativa, che fa del senso di appartenenza al territorio uno dei suoi maggiori tratti distintivi, è onorata di sostenere questa grande operazione culturale e di continuare a collaborare con il Comune di Faenza e il Museo Internazionale delle Ceramiche MIC. Si tratta di un ulteriore segnale di attenzione e vicinanza alla nostra comunità che abbiamo voluto realizzare per continuare a celebrare al meglio il sessantesimo anniversario della costituzione della nostra impresa».
All’interno di questo diario l’artista annota in modo rigoroso introiti, spese, prestiti, acquisti e vendita di case e terreni… Grazie alla vacchetta è dunque possibile entrare virtualmente all’interno della casa di Gentile, conoscere cosa veniva acquistato per la cucina e cosa finiva sulla tavola, rendendosi conto dunque di quali potessero essere i suoi consumi alimentari e, in generale, quelli dell’intera comunità in quel preciso periodo storico. Ma le stesse preziose informazioni possono essere ricavate anche per quanto riguarda i tessuti, l’abbigliamento, gli arredi domestici e molto altro.
Ovviamente scorrendo l’opera è possibile anche risalire alle varie attività professionali del Fornarini, che è specchio esemplare delle facoltà creative che nel ‘400 gli artigiani sapevano sviluppare in maniera poliedrica su diverse forme d’arte.
«Possiamo capire chi siamo davvero soltanto studiando a fondo la nostra storia – conclude il Presidente CLAI –. La nostra identità è “il risultato” di tutto ciò che è successo prima di noi. Ogni elemento che può permetterci di accendere un ulteriore faro sul lungo percorso di crescita della nostra comunità deve essere accolto con massimo interesse e gratitudine».
Dichiarazione sindaco di Faenza
“Gentile Fornarini –sottolinea il sindaco di Faenza, Massimo Isola– è stato un maestro, un artigiano, ma anche un abile pittore e vasaio, vissuto nella Faenza rinascimentale, una città sempre più aperta, curiosa, dinamica e dove stava maturando una civiltà artistica alimentata dagli intrecci tra le passioni e le produzioni culturali. Fornarini è stato uno dei tanti artigiani che ha vissuto in quel periodo così fecondo e, in ordine alle norme statutarie cittadine, doveva redigere quotidianamente uno strumento fiscale, un libro dei conti, dove annotare entrate e uscite della sua attività. Giorno dopo giorno quelle annotazioni commerciali sono diventate cronache. Con questo straordinario lavoro di Carmen Ravanelli Guidotti, la contabilità dell’attività di Gentile Fornarini è diventata specchio della quotidianità del periodo vissuto dall’artigiano, quasi un diario che assume un valore preziosissimo perché racconta la realtà faentina di quell’epoca fatta da grandi rivoluzioni artistiche e che, proprio nella nostra città, assunsero aspetti predominanti e che ne hanno segnato il futuro, riconoscibili ancora oggi attraverso profonde tracce. Il documento non era sconosciuto e Gaetano Ballardini, fondatore della scuola di ceramica decise di valorizzarlo. Una volontà che però rimase solo un’ipotesi. Ora Carmen Ravanelli Guidotti con questa pubblicazione realizza quello che per Gaetano Ballardini, a inizio Novecento, era solo un sogno. Un ringraziamento doveroso oltre che alla nostra straordinaria storica dell’arte, la dottoressa Ravanelli Guidotti, sostenuta dai contributi di Lucio Donati, Valentina Mazzotti, Corina Mezzetti, Roberta Stanzani e Marcella Vitali, deve andare a tutti quelli che hanno reso possibile la pubblicazione, in particolare all’azienda Clai che ha sostenuto questa importantissima iniziativa”.