I militari del Comando Provinciale di Bologna, nell’ambito delle attività di polizia economico finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’Inps, negli ultimi quattro mesi hanno individuato 39 soggetti che avrebbero indebitamente percepito il reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo di oltre 310 mila euro. Le attività condotte dalle Fiamme gialle felsinee hanno altresì consentito di bloccare l’ulteriore erogazione di integrazioni al reddito riconducibili alla medesima misura, per circa 120 mila euro.
Le ipotesi di indebita percezione riscontrate dall’attività della Guardia di Finanza ed ora al vaglio degli Organi competenti, hanno visto coinvolte persone dimoranti nel capoluogo emiliano, nonché nell’imolese e Alto Reno Terme.
Tra le ipotesi riscontrate si annoverano situazioni di soggetti risultati privi del requisito della residenza nel territorio dello Stato e di altri ancora che hanno omesso di comunicare di avere un componente del proprio nucleo familiare sottoposto a misura cautelare personale. Altri indebiti percettori non hanno indicato la titolarità di altre fonti reddituali, ovvero il possesso di immobili. Numerosi sono stati i casi di percettori del reddito di cittadinanza risultati lavorare in nero.
Gli indebiti percettori sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni previste, in materia, dall’articolo 7 del decreto legge n. 4 del 2019. Parimenti è stata altresì segnalata, per gli accertamenti necessari, la condotta dei datori di lavoro che hanno impiegato in nero i soggetti percettori, consentendo così a questi ultimi di continuare a percepire indebitamente il reddito di cittadinanza.