Digichamps è tra i 12 progetti selezionati su scala nazionale dal Fondo di Repubblica Digitale e tra i 5 di portata maggiore (quasi 1 milione di euro il valore del finanziamento), ponendo Ifoa al fianco di grandi player, anche multinazionali e di diversi settori, nella realizzazione di un programma che formerà 330 giovani disoccupati coi profili IT più richiesti dal mercato.
Al fianco di Unioncamere, CISCO, AICA, South Working ed Epicode, l’Ente reggiano si è così aggiudicato i fondi provenienti dal Bando ONLIFE del Fondo di Repubblica Digitale (istituito con il decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 29 dicembre 2021). Il Fondo è l’espressione di una partnership nata tra pubblico e privato sociale, che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale.
Il progetto DIGICHAMPS partirà entro l’estate e durerà poco più di un anno. È rivolto a giovani NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero ragazzi disoccupati, tra i 18 e i 34 anni, che potranno essere inseriti in percorsi formativi e di orientamento completamente gratuiti, di durata variabile, 2, 3 o 6 mesi, volti a formare 5 distinti profili professionali dell’ambito IT, tra i più richiesti dalle aziende oggi, ovvero:
- Web Front End Developer
- Full Stack Developer
- Data Analyst
- Cyber Security Specialist
- IT Specialist
Il capofila del progetto è Ifoa, l’ente di formazione fondata dalle Camere di Commercio a Reggio Emilia più di 50 anni fa e con sedi in 7 diverse regioni.
Al suo fianco, Ifoa avrà attori di diversa natura, sia no profit che for profit, che concorreranno col proprio ruolo alla realizzazione di un progetto di rilievo nazionale, dai caratteri peculiari e innovativi. Non è infatti la prima esperienza per Ifoa a capo di un’iniziativa del genere (è del 2021 Competence Hub for Digital Innovation), ma sicuramente Digichamps porta con sé forti elementi di innovazione, quali: la collaborazione con una PA nazionale (Unioncamere) già radicata nel territorio e attraverso cui verranno coinvolti 60 Punti Impresa Digitale; l’attività di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), promotrice di formazione e certificazione delle competenze digitali con una rete di 1600 scuole italiane test center che lancerà con questo progetto una nuova certificazione professionale IT di valore nazionale; il coinvolgimento di tutte le aziende partner italiane di Cisco. Gli allievi saranno inseriti in percorsi particolarmente strutturati, con metodologie innovative nel campo dell’education, come l’alternanza di sessioni di formazione teorica a momenti di pratica sul campo, grazie anche a project work al fianco di aziende reali, tutto volto a rafforzare sia le competenze verticali che le life skill.
Il ruolo da protagonista del partner Epicode, startup tra le più importanti Tech Career Accelerator a livello europeo, rende il progetto estremamente all’avanguardia. La formazione infatti sarà completamente fruibile a distanza, giovando di infrastrutture ad hoc per l’erogazione dei corsi come la piattaforma EPICODE, e una struttura organizzativa e assistenziale, fatta di career mentor, tutor, docenti e professionisti aziendali, che affiancheranno gli allievi in ogni fase. La presenza di South Working assicurerà poi un più diretto collegamento con le aziende e realtà nazionali di recruiting e assunzione, con un’attenzione particolare alle aree del Mezzogiorno, dove si rafforza ulteriormente il legame col tessuto produttivo. AICA e Cisco completano il quadro delle eccellenze di partenariato, i primi in qualità di promotori e certificatori delle competenze digitali e i secondi quali leader mondiali nella costruzione dei sistemi di networking aziendali e IT.
Lo scopo principale del progetto DIGICHAMPS sarà infine quello di collocare sul lavoro questi 330 ragazzi e per questo motivo Ifoa e i suoi partner attiveranno concrete opportunità di placement presso le aziende del settore IT che soffrono proprio la carenza di risorse da assumere, concorrendo ad abbassare quella percentuale di giovani disoccupati che in Italia si attesta sul 20%, contro una media europea ben inferiore, attorno all’11%.