Nel primo mese e mezzo di funzionamento, dal 17 luglio al 31 agosto, l’autovelox di via Molinazza ha prodotto 3937 contravvenzioni per violazione del codice della strada per eccesso di velocità. Oltre 1500 sono quelle in direzione di Arceto, quasi 2400 quelle in direzione di Reggio.
La gran parte delle multe notificate in questi giorni, circa 2800, appartengono alla categoria di chi ha superato il limite (50 km/h) di non oltre 10 km/h, a cui applicare la tolleranza di legge (5 km/h) e quella del dispositivo. Ci sono però anche 13 contravvenzioni date per un superamento di oltre i 40 km/h il consentito, parliamo quindi di velocità di percorrenza oltre i 95 km/h.
Un numero ovviamente molto rilevante, che certifica quanto la percorrenza di quella strada avvenga quasi perennemente sopra le velocità consentite, nonostante i quattro cartelli che avvisano della presenza del velox e la campagna di informazione avvenuta sui media.
Dal 17 luglio al 31 agosto sono calate sensibilmente le contravvenzioni. Oltre i 200 nei primi giorni a metà luglio, circa un centinaio a fine agosto, segno di un progressivo adattamento dell’utenza al rispetto dei limiti.
Secondo il sindaco Matteo Nasciuti: “I numeri da una parte sono preoccupanti, dall’altra ci confortano nel sostenere quanto vi fosse la necessità del dispositivo.
Ricordiamo che la ragione per cui abbiamo chiesto l’autovelox attraverso il lungo iter partito nel 2019 è quello di limitare le folli velocità a cui viene percorso quel tratto di strada comunale che dal territorio di competenza del Comune di Reggio porta in quello scandianese e viceversa. Una strada di campagna, di piccole dimensioni, che viene percorsa purtroppo a velocità troppo elevate.Velocità che purtroppo ha determinato tanti, troppi incidenti. Alcuni anche con tragiche conseguenze.
L’installazione del dispositivo nasce anche dal confronto con i cittadini di Fellegara, in particolare con il comitato di via Molinazza, e dall’analisi dei monitoraggi sulla strada fatta negli anni scorsi, in cui si era rivelato il tema delle folli velocità in cui veniva percorsa la via.
Di fronte all’imperativo morale di ‘fare qualcosa di utile’ abbiamo scelto interventi – oltre al velox – di moderazione fisica della velocità, come una piattaforma rialzata, e di messa in sicurezza della banchina fuori dalla carreggiata, che presentava dislivelli importanti rispetto alla carreggiata stessa.
Naturalmente ci troviamo, come impone la legge, ad applicare la soglia massima di tolleranza consentita, quantificabile in 5 km/h. Oltre i 55 km/h rilevati, non ci è più possibile derogare.
Importante sottolineare che intendiamo utilizzare gli introiti, come previsto dalla legge, per interventi che riguardano la sicurezza stradale di quella zona di Scandiano, troppe volte chiamata in causa per vicende di cronaca legate a quella strada. Il primo intervento che verrà realizzato sarà l’attraversamento rialzato all’altezza di via Mabrazza, ulteriore intervento di riduzione della velocità di percorrenza, ma non ci fermeremo qui. Installeremo anche dei limitatori di carreggiata fisici (paletti) per evitare che le vetture transitino sulla banchina. L’obiettivo resta quello di ridurre la velocità di percorrenza in quella zona e migliorare la sicurezza stradale di tutti”.