Due gravi infortuni sul lavoro in 3 giorni nella nostra provincia: martedì 4 luglio in un cantiere edile di Gaggio di Castelfranco Emilia in cui un operaio è caduto da tre metri di altezza e ieri a Limidi di Soliera dove un operaio di cinquantacinque anni è rimasto schiacciato tra un camion e delle travi e versa in gravissime condizioni.
La Cgil continua a denunciare con forza la piaga degli infortuni sul lavoro, “tema completamente sparito dall’agenda politica di questo Paese in cui però si continua a morire con una media di 3 lavoratori al giorno e con le stesse modalità con cui si moriva cinquant’anni fa” dichiara Aurora Ferrari della segreteria confederale Cgil di Modena.
La Cgil continua completamente inascoltata a chiedere di:
– avviare una campagna straordinaria di controlli da parte degli organi di vigilanza in ogni azienda preceduta da una massiccia assunzione nei dipartimenti di prevenzione delle Asl e nell’ispettorato del lavoro nazionale;
– non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i requisiti di legalità, l’applicazione dei Ccnl e che non garantiscono adeguate condizioni di lavoro e delle norme previste in materia di salute e sicurezza;
– varare il modello della qualificazione delle imprese e della patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche e non solo;
– investire più risorse Inail su ricerca, formazione a lavoratori e datori di lavoro per accrescere la conoscenza della dimensione del fenomeno infortuni e malattie professionali e delle tecnologie utili a ridurli;
– inserire nei programmi scolastici la materia della salute e sicurezza sul lavoro fin dai primi cicli scolastici;
– modificare le norme dell’ultimo Codice degli appalti per assicurare le necessarie risorse dedicate alla salute e sicurezza nelle aziende.
“Inaccettabile continuare a registrare infortuni gravi nei cantieri edili – dichiara Rodolfo Ferraro segretario sindacato edili Fillea Cgil Modena – è ora di mettere fine a questa piaga sociale con un intervento risolutivo che faccia della sicurezza nei luoghi di lavoro un obiettivo primario per istituzioni e datori di lavoro. Non possiamo continuare ad aggiornare ogni giorno il conto dei lavoratori che rischiano la vita. Il lavoro non può essere causa di morte”.