Una indagine meticolosa – e a tratti delicatissima – è stata condotta dai carabinieri della stazione di Imola che hanno smantellato una pericolosa abitudine cui si erano resi protagonisti nell’ultimo anno scolastico, e anche nei recenti mesi di sospensione estiva delle lezioni, alcuni ragazzi minorenni e appena maggiorenni.
Alcuni insegnanti di un istituto professionale imolese, durante lo scorso anno scolastico, avevano segnalato ai carabinieri strani comportamenti tra i giovani, affetti da uno strano costante torpore durante le lezioni, oltre che da ingiustificati disturbi temporanei nel linguaggio e nel mantenimento dell’equilibrio, addirittura da seduti.
Le indagini approfondite da subito con tempestività e discrezione dai militari dell’Arma imolese hanno consentito di sequestrare ad uno degli studenti una confezione di Rivotril (uno psicofarmaco contenente benzodiazepina) tenuta nello zaino, risalendo così alla farmacia che l’aveva consegnata al giovane sotto regolare ricetta medica. Tale certificazione, recuperata e sequestrata dai carabinieri, è risultata però perfettamente contraffatta a firma di un ignaro medico bolognese in pensione, risultato assolutamente estraneo ai fatti.
Il quadro apparso agli occhi degli investigatori è stato quindi chiaro: i quattro giovani risultati indagati (ad oggi 2 neo maggiorenni e due minorenni di cui uno straniero) erano riusciti a falsificare una prescrizione medica per approvvigionarsi di psicofarmaci in compresse, eludendo così i controlli dei farmacisti, per poter utilizzare le pasticche dentro e fuori scuola e per smerciarle a terzi studenti, per provarne gli effetti allucinogeni.
La collaborazione offerta nell’indagine dai farmacisti interessati inizialmente dalle vendite, è stata preziosa e fondamentale per la ricostruzione delle identità esatte dei giovani: nel momento in cui i professionisti sanitari sono stati resi edotti della situazione, hanno immediatamente segnalato all’Arma gli accessi degli acquirenti in possesso di certificazioni mediche false, evitando con scuse “pilotate” di vendere il farmaco.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni e la Procura Ordinaria di Bologna, alla luce delle risultanze d’indagine, hanno spiccato decreti di perquisizione a carico dei quattro giovani ritenuti responsabili del reato di “falsità materiale commessa da privato in concorso”.
Le perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri a Imola e Castel San Pietro Terme. Se per tre giovani l’esito è stato negativo (uno di loro è risultato peraltro irreperibile sul Territorio Nazionale, essendo di origini magrebine), per il neo diciottenne castellano la perquisizione domiciliare è stata positiva, consentendo ai carabinieri di trovare a casa una confezione di Rivotril contenente ancora due pasticche da 2 mg, un bilancino di precisione, altre due ricette mediche contraffatte per la somministrazione ripetibile del farmaco a firma di due medici bolognesi (risultati anch’essi estranei ai fatti) e ben 164 banconote da 20 € cadauna perfettamente falsificate, aventi codici seriali identici e pronte alla spendita sui nostri territori.
Lo studente, già noto alle forze dell’ordine, residente a Castel San Pietro Terme è stato dunque arrestato per il reato di “spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate” e posto temporaneamente ai domiciliari. Nel giudizio direttissimo che ne ha convalidato l’arresto in flagranza, è stata decisa per il falsario la misura dell’obbligo di firma due volte al giorno presso la stazione carabinieri castellana.