“Oggi si è aperto un cantiere su un’idea di futuro per la Kemet, che dia garanzie sia dal punto di vista produttivo che occupazionale, contribuendo alla crescita economica dell’Appennino sulla quale, come Regione, stiamo investendo”.
Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine dell’incontro, richiesto dalle organizzazioni sindacali e dai rappresentanti dei lavoratori, per affrontare la vicenda della Kemet di Pontecchio (Sasso Marconi, Bologna).
Dopo le ipotesi di riorganizzazione dei giorni scorsi, relativi all’azienda dell’Appenino bolognese, con relativa riduzione del personale, l’assessore regionale Colla ha proposto l’avvio di un percorso che è stato condiviso sia dall’azienda che dalle organizzazioni sindacali. Il percorso poggia su un confronto tra impresa e sindacati su livelli occupazionali che escludano scelte unilaterali e che si basino sul principio della volontarietà. Confronto anche sul piano degli investimenti, sulle potenzialità del nuovo prodotto, in termini di sviluppo commerciale, volumi produttivi, nonché previsione dei tempi per il raggiungimento degli obiettivi industriali. Infine, una verifica su possibili progetti di fattibilità innovativi e di ulteriori nuovi prodotti da sviluppare nello stabilimento di Pontecchio Marconi, vista la presenza di un centro di ricerche di grande importanza, a partire dai settori della mobilità.
L’azienda ha annunciato, a fronte di una difficoltà produttiva e di mercato dei prodotti tradizionali (condensatori) che escono dallo stabilimento, l’avvenuta assunzione di 30 ingegneri nel reparto ricerche e sviluppo nonché la realizzazione di un prodotto innovativo (una nuova generazione di attuatori tattili) in collaborazione con Novasentis, su cui il gruppo ha investito, e intende ancora farlo per i prossimi anni, considerandolo strategico per le prospettive di mercato.
“La Regione- ha aggiunto Colla- è disponibile ad affiancare da subito l’azienda nella definizione di un piano industriale, in accordo con le organizzazioni sindacali, per dare prospettive di sviluppo allo stabilimento e di stabilità ai lavoratori. Kemet è, infatti, un’azienda con una storia importante per un territorio fragile come quello in cui è insediata e da essa dipende il futuro di un numero rilevante di lavoratori e famiglie, che dobbiamo salvaguardare. Siamo impegnati a gestire la transizione dalle produzioni tradizionali all’innovazione tecnologica e per questo c’è l’interesse a collaborare con un grande gruppo come Kemet che sta investendo in ricerca e sviluppo su un settore importante come quello dell’automotive, a partire dall’evoluzione di mercato del nuovo prodotto Novasentis, da cui possono derivare notevoli opportunità”.
Al tavolo di salvaguardia, svoltosi oggi a Bologna in viale Aldo Moro, erano presenti, oltre la Regione, la Città Metropolitana di Bologna con il consigliere delegato Fausto Tinti, il sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani, l’azienda, le organizzazioni sindacali e i rappresenti dei lavoratori.