I conti tornano. La Regione Emilia-Romagna ha chiuso il bilancio 2022 con un saldo di competenza positivo, tra entrate e uscite, di 107 milioni di euro, risultato raggiunto grazie ad un attento monitoraggio della spesa durante l’intero esercizio finanziario. Con il pieno rispetto dei vincoli di finanza pubblica e del pareggio di bilancio e senza far ricorso a nuovo indebitamento, che anzi si conferma in costante flessione: -28,6 milioni di euro rispetto al 2020, attestandosi a 439 milioni di euro, e -260 milioni dal 2015 (-42,6%). Per uno dei livelli di debito pro-capite più basso tra le Regioni italiane.
Sono solo alcuni degli elementi che si ricavano dal giudizio di parifica sul Rendiconto 2022 della Regione Emilia-Romagna, concesso oggi dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo dell’Emilia-Romagna, che sancisce così la regolarità del bilancio e l’efficacia della gestione.
L’udienza pubblica che ha visto la Magistratura contabile promuovere i conti regionali, la prima presieduta dal presidente della Sezione regionale di controllo, Marcovalerio Pozzato, si è tenuta questa mattina a Bologna in Prefettura, nella Sala della Guardia di Palazzo Caprara Montpensier. Il presidente Pozzato già in premessa della sua relazione ha sottolineato come il confronto sia avvenuto “nel contesto del rendiconto di una Regione che si pone senz’altro all’avanguardia sul piano nazionale”, e “la correttezza e virtuosità dei conti”, ricordando però la prossimità temporale con “il tragico evento dell’alluvione che ha profondamente scosso e danneggiato tante parti dell’Emilia-Romagna. Voglio quindi ricordare, anzitutto, le vittime delle inondazioni che hanno flagellato la regione”.
A svolgere la requisitoria è poi stato il Procuratore regionale, Alberto Mingarelli, alla presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini. Le altre relazioni sono state svolte dai magistrati Alberto Rigoni, Elisa Borelli, Tiziano Tessaro, Marco Scognamiglio, Ilaria Pais-Greco, Antonino Carlo e Massimo Galiero.
“Voglio innanzitutto ringraziare la Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti per il confronto e la collaborazione costanti, pur nella assoluta autonomia della parti- sottolinea l’assessore Calvano-. La parifica accordata evidenzia il buon risultato della gestione finanziaria e di bilancio della nostra Regione. Un ottimo risultato di esercizio, pur una situazione di forte contrazione della spesa pubblica nel Paese. La riduzione dei tempi di pagamento, quella del debito, l’alleggerimento della fiscalità regionale, nonché l’elevata capacità di utilizzo dei fondi programmati sono solo alcuni degli elementi evidenziati”. “Un bilancio in ordine- prosegue- che ci consente di rispondere a nuove emergenze, a partire dall’alluvione che ha colpito gran parte dell’Emilia-Romagna. Servono infatti risorse nazionali certe per la ricostruzione e il 100% di indennizzi a cittadini e imprese, di fronte a una stima di quasi 9 miliardi di danni, ma la Regione è pronta a fare la sua parte. Lo dimostra anche l’assestamento di bilancio 2023 che stiamo discutendo in questi giorni in Assemblea legislativa: una manovra da 125 milioni di euro per i nuovi bisogni sociali, proseguendo politiche di sostegno allo sviluppo per lavoro, aziende e comunità locali”.
L’anno preso in esame dalla Magistratura contabile, il 2022, è il terzo della legislatura e della Giunta regionale, insediatasi nel febbraio 2020, alla vigilia della pandemia mondiale. Proprio la gestione del Covid, l’azione di cura, contrasto e prevenzione, fino alla campagna vaccinale, ha continuato ad avere ripercussioni sul ‘bilancio sanitario’. “I conti della sanità dell’Emilia-Romagna chiudono il 2022 in equilibrio proprio grazie al bilancio sano della Regione, che ci ha permesso ancora una volta di far fronte con fondi regionali ai mancati trasferimenti nazionali per la copertura dei costi Covid e gli aumenti delle bollette energetiche, che hanno colpito duramente anche ospedali e strutture sanitarie. Se a evidenziare questa contraddizione è non solo uno dei sistemi sanitari regionali più avanzati, ma anche una delle Regioni più solide sul piano finanziario e tra le meno indebitate, varrebbe la pena prendere sul serio la necessità di investire di più sul Servizio sanitario nazionale- afferma Calvano– come richiesto da tutte le Regioni, indipendentemente dal colore politico. Esigenza, peraltro, manifestata già in passato dalla stessa Corte dei Conti, che facciamo nostra”.
Gestione virtuosa dei conti
Rispetto alla gestione del bilancio, scorrendo la relazione della Sezione regionale di controllo, un ulteriore profilo di efficacia viene sancito dal rispetto dei vincoli di contenimento della spesa regionale relativamente a voci come spese di rappresentanza, missioni, locazioni passive, noleggio autovetture e incarichi di consulenza.
La solidità del bilancio regionale è resa evidente anche dall’ammontare complessivo delle risorse accantonate, pari a quasi 595,5 milioni di euro; dai fondi utilizzati per la gestione corrente e in conto capitale, a partire dal pagamento dei fornitori nei tempi previsti. Bene, infatti, l’indice di tempestività dei pagamenti delle fatture per transazioni commerciali. La Corte attesta non solo il rispetto medio dei tempi previsti ma anche un ulteriore miglioramento dei risultati già conseguiti: 14,2 giorni rispetto ai 30 massimi fissati per legge.
Il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica ha comportato per le Regioni anche l’impegno a realizzare maggiori investimenti, rispetto al 2020, di oltre 87,8 milioni di euro. Obiettivi raggiunto dalla Regione Emilia-Romagna.
Elevata capacità gestionale evidenziata anche dagli indicatori di “performance” finanziaria che rilevano un alto grado di realizzazione delle entrate (oltre 90%) e delle spese previste (oltre 81%).
Il risultato di amministrazione evidenzia un avanzo di oltre 1.055,2 milioni di euro, come noto, tutti a destinazione vincolata. Per quanto riguarda la gestione del personale è stato completato il processo di riordino degli organici regionali.