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La montagna magica: un docufilm approfondito e innovativo racconta la Pietra di Bismantova, tra storia, archeologia, leggende e cultoSi intitola La montagna magica – Il mistero di Bismantova il nuovo docufilm realizzato dal regista reggiano Massimo Dallaglio e scritto dal docente e giornalista Francesco Gerardi, che sarà presentato in anteprima nazionale al Cinema Teatro Bismantova di Castelnovo Monti con tre serate di proiezione, il 30 novembre, l’1 e 2 dicembre, e che promette di essere una narrazione vasta, profonda e per molti versi anche innovativa e inedita del simbolo identitario dell’Appennino reggiano: la Pietra di Bismantova. Una rupe che da millenni segna la dorsale tra la Pianura padana e l’Italia centrale, e che da epoche ancestrali intreccia la sua presenza con la vita dell’uomo.

“Abbiamo deciso di raccontare la Pietra di Bismantova – racconta Dallaglio – per tante ragioni: è stata un’operazione di testa ma anche di cuore. Intanto fin da piccolo sono stato attratto da questo luogo straordinario e mi sono sentito quasi “chiamato” da lei, insomma questo film chiude un cerchio personale. E poi con questo lavoro, che è una vera e propria inchiesta giornalistica a tutto tondo, io e Francesco Gerardi abbiamo voluto raccontare a un pubblico più vasto l’eccezionalità e i misteri di un monumento naturale che è ancora troppo poco conosciuto e che merita la ribalta nazionale e internazionale al pari di Ayers Rock in Australia o la Devil’s Tower negli Stati Uniti. Uno storytelling come il nostro mancava e può rappresentare un importante ritorno di immagine per la nostra montagna e la sua economia. Per il nostro racconto – prosegue Dallaglio – siamo partiti dal nome “Bismantova”, analizzando le fonti storiche insieme alla docente e scrittrice Clementina Santi, fino ad arrivare ovviamente a Dante e alla citazione di Bismantova nel canto IV del Purgatorio. Un’opera che per secoli è stata vista quasi come un testo sacro, ed in cui Dante cita la Pietra con parole che sono per forza quelle di qualcuno che l’ha vista e visitata. E nel documentario, grazie anche all’intervento di importanti italianisti come Giulio Ferroni e Gino Ruozzi, abbiamo la conferma che quando Dante dice “Montasi su in Bismantova in cacume” si riferisce sicuramente alla sommità della Pietra, e non al monte Cacume nel Lazio”.
Ma l’analisi del documentarista spazia su altri aspetti altrettanto affascinanti della rupe: «Sulla sua frequentazione umana abbiamo un’intervista con l’archeologo James Tirabassi, che peraltro fornisce un’indicazione clamorosa sull’età alla quale è possibile far risalire le prime presenze umane a Bismantova. Tra i protagonisti del docufilm ci sono anche l’ordinario di archeologia medievale dell’Università di Bologna, Andrea Augenti e il suo collaboratore Nicola Mancassola, il quale ha diretto gli scavi del 2021 nella zona della sommità in cui sorgeva il castello medievale, probabilmente il più antico d’Europa: qui ci siamo superati realizzando una libera ricostruzione dell’antica rocca sulla base di quanto emerso e delle indicazioni degli archeologi: un rendering che, seppur parzialmente frutto delle nostre congetture, renderà visibile al pubblico ciò che oggi è completamente e misteriosamente sparito.
Abbiamo poi analizzato la Pietra come epicentro di culti e leggende, come quella celebre del cavaliere che a Bismantova affrontò creature demoniache dopo essere stato incaricato dai frati, e un’esclusiva che presentiamo è la scoperta di una particolare linea retta che unisce sull’Appennino due luoghi di culto e devozione a Santa Maria Maddalena, il monte Valestra e il monte Ventasso, il tutto grazie agli studi della storica locale Rosa Maria Manari.
Abbiamo preso in considerazione anche il parere di un esperto e conoscitore delle pratiche sciamaniche, per arrivare fino agli usi più “moderni” della rupe: l’arrampicata sportiva, con interviste a coloro che furono tra i primi a praticarla qui.
Infine, viene la parte più particolare e misteriosa della nostra narrazione, degna di “X-Files”: abbiamo raccontato gli studi sui fenomeni luminosi che da 30 anni vengono osservati intorno alla Pietra, andando sul posto con i due ricercatori che li stanno analizzando con strumentazioni avanzate: Nicola Tosi e Daniele Gullà, che collabora anche con il Cnr. Tra l’altro siamo riusciti a documentare una reazione energetica alla quale abbiamo assistito in diretta e che ha delle caratteristiche stranissime”.
Conclude Dallaglio: “Mi piace ricordare che questo docufilm è girato tutto in 4K e che le musiche originali sono intonate a 432 Hz. Oltre al documentario, a inizio 2025 usciranno anche il libro, che conterrà delle “chicche” e degli approfondimenti che non abbiamo potuto inserire nel film per la diversità del medium, e il cd della colonna sonora del docufilm realizzata da Marco Gatti e Rocco.
Abbiamo cercato in definitiva di narrare quanti più aspetti possibili di questo luogo che, al di là del titolo, è davvero magico, un luogo sospeso tra luce e ombra, e che in tutto questo percorso è riuscito quasi a parlarci: in tutte le occasioni in cui ci siamo trovati di fronte un ostacolo, un tema su cui avevamo bisogno di trovare esperti e approfondimenti, abbiamo trovato tantissime risposte senza cercarle, quasi come se la Pietra stessa ci stesse davvero parlando, dicendoci di voler essere raccontata.
Ma devo ringraziare anche diverse persone senza le quali non sarei riuscito a portare a termine questa impresa, in particolare Pamela Conforti, che in qualità di assistente alla produzione non si è mai risparmiata anche nei momenti più critici e difficili di questi sei lunghi anni di lavorazione.
Ringrazio anche i comuni della montagna che ci hanno patrocinato, in particolare il Comune di Castelnovo Monti, il Comune di Carpineti con il gruppo storico Melograno, il Comune di Quattro Castella e il Comitato Matildico che ci hanno supportato mettendoci a disposizione il gruppo storico Lux Victrix e il gruppo storico Borgoleto.
Infine, sento il dovere di ringraziare l’E80 Group come sponsor di questo progetto, che è solo il primo di una serie che io e i miei produttori associati, Kibo.it di Correggio, abbiamo già in cantiere; infatti, se da un lato stiamo occupandoci della distribuzione di questo docufilm a livello nazionale ed internazionale, siamo già nella fase di fundraising  – ricerca nuovi sponsor ndr – per i nuovi documentari”.
L’anteprima del documentario sarà quindi il 30 novembre, serata in cui parte della sala sarà riservata alla troupe ed ai collaboratori del documentario. Chi vuole essere certo di trovare posto avrà comunque a disposizione il 1 dicembre, domenica, e il 2, lunedì, sempre con inizio della proiezione alle 21. Per prenotare i biglietti è disponibile la biglietteria online del Teatro Bismantova.
Afferma il Sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari: “La Pietra di Bismantova oggi è un luogo di richiamo nazionale e internazionale in particolare per le sue caratteristiche paesaggistiche, ambientali, geologiche. Ma per chi arriva è molto difficile avere una percezione complessiva di ciò che questo monumento naturale rappresenta anche per le comunità locali, e del segno che ha lasciato nella storia. Questo documentario sarà uno strumento importante di promozione della Pietra e del territorio che le sta intorno, ringrazio Dallaglio e i suoi collaboratori per il lavoro lungo, complesso e articolato che hanno portato avanti”.

Il sito ufficiale del film: www.lamontagnamagica.it


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