Dalla mobilità sostenibile alle infrastrutture viarie e portuali, dalla rigenerazione urbana alle Unioni Comuni, fino al potenziamento della telefonia in montagna e del wi-fi sulla costa adriatica. E ancora un supporto a beni culturali e Case rifugio antiviolenza, nonché il sostegno ai comuni emiliano-romagnoli maggiormente colpiti dalla pandemia.
Sono i settori di intervento, decisi dalla Regione, che beneficeranno dei 55 milioni di euro stanziati dal Governo nell’ambito del Fondo investimenti delle Regioni a Statuto ordinario.
La Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, nel corso dell’ultima seduta ha definito i criteri per la ripartizione delle nuove assegnazioni del Fondo, che verranno attivate tra il 2022 e il 2024.
Così, la Regione, da Piacenza a Rimini, da un lato andrà a rafforzare politiche d’investimento già avviate sul territorio dell’Emilia-Romagna, dall’altro attiverà anche nuove linee d’intervento.
Il totale delle risorse per investimenti ammonta a 55 milioni e 127 mila euro che si vanno ad aggiungere alle precedenti assegnazioni, fatte tra il 2020 e il 2021, pari a quasi 80 milioni: da inizio legislatura la misura raggiunge così quota 135 milioni di euro.
“Abbiamo fatto la scelta strategica di destinare queste risorse interamente ai Comuni e alle loro Unioni -ha commentato l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano-. Sono risorse che vanno a rafforzare gli investimenti della Regione a favore di cittadini, imprese e famiglie, garantendo la tenuta sociale ed economica dell’intera comunità emiliano-romagnola. L’obiettivo è quello di superare la pandemia, sostenere con forza la ripartenza e creare le migliori condizioni possibili per il futuro immediato e dei prossimi anni. Una ripartenza basata su sostenibilità, innovazione digitale, nuove modalità di lavoro e capacità di investimento degli Enti locali, per scelte condivise con i territori stessi e le parti sociali”.
Gli investimenti
In base alla ripartizione realizzata dalla Giunta le nuove risorse andranno a sostenere interventi a favore di auto “verdi” (un milione di euro); piste ciclabili (10 milioni); interventi di rigenerazione urbana (20 milioni), Unioni di Comuni (5 milioni); beni culturali (5 milioni), progetti per i Comuni maggiormente colpiti dalla pandemia (2 milioni); telefonia in montagna (1,3 milioni) e wi-fi sulla Costa adriatica (2,7 milioni); infrastrutture dei porti (4 milioni) e viabilità provinciale (3 milioni e 127 mila euro); sostegno alle Case rifugio antiviolenza (1 milione).