Incunaboli, cinquecentine, manoscritti, antiche edizioni della Divina Commedia, testimonianze figurate e commenti. E’ un ricco patrimonio quello messo a disposizione dalle Biblioteche dell’Emilia-Romagna in occasione del Dantedì, per celebrare domani il settimo centenario della morte del sommo poeta.
L’assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Società Dantesca Italiana, ha ideato un percorso espositivo diffuso, affinché ciascuna sede di conservazione diventi teatro illustrativo di cimeli danteschi e di iniziative scientifiche e didattiche.
Il percorso espositivo “Dante e la Divina Commedia in Emilia-Romagna”, ideato da Alberto Casadei e curato da Gabriella Albanese, Sandro Bertelli e Paolo Pontari, si snoda lungo le città dell’Emilia-Romagna, in un fil rouge che accomuna tutti gli eventi: lo studio della tradizione e la conservazione delle testimonianze e dei contesti danteschi dal trecento fino all’Umanesimo. Le mostre sono 14 e verranno allestite in quasi tutti i capoluoghi di provincia della regione, in un arco temporale che va dal Dantedì di domani fino a marzo 2022.
Si parte domani con il lancio on line sul portale del Servizio Patrimonio culturale regionale del video “Dante in Emilia-Romagna”e della prima delle mostre coinvolte nel progetto, “«Cercar lo tuo volume». Documenti danteschi in Archiginnasio“, che espone virtualmente (in attesa della riapertura delle biblioteche) rari documenti danteschi presenti all’Archiginnasio.
“L’Emilia-Romagna– afferma l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori– è stata una terra importante per Dante, a tutti gli effetti una seconda patria che lo ha accolto dopo l’esilio. E la mostra estesa da Rimini a Piacenza mette in luce, grazie al lavoro dei bibliotecari, tutto ciò che le biblioteche hanno raccolto e conservato nel tempo sul poeta e il suo lavoro: dai manoscritti ai testi, con splendide miniature, agli studi realizzati nel corso del tempo. Ma questa è anche un’ottima occasione per vedere le biblioteche storiche: dalla Malatestiana a Cesena all’Universitaria a Bologna, dalla Palatina a Parma all’Estense di Modena. A questa mostra diffusa, realizzata in un’ottica metropolitana del territorio regionale, si aggiungono le grandi esposizioni a Ravenna e Forlì e una serie di iniziative un po’ ovunque in onore di Dante, pur confrontandosi con le chiusure e i divieti dovuti alla pandemia che ancora persiste”.
“La fiducia nel vaccino però- conclude Felicori- mi fa sperare che si possa in estate, con le dovute precauzioni, celebrare Dante nel modo più consono, riaprendo le mostre e visitandole in piena sicurezza”.
Le biblioteche coinvolte
Le biblioteche coinvolte nel percorso espositivo da Piacenza a Rimini sono: la Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza (che conserva il famoso Landiano 190, codex antiquissimus della Commedia); la Biblioteca Palatina di Parma; l’Archivio di Stato di Modena; la Biblioteca Estense-Universitaria di Modena; l’Archivio di Stato di Bologna (dove sono stati scoperti frammenti e tracce notarili recanti precoci testimonianze dantesche); la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna; la Biblioteca Universitaria di Bologna; la Biblioteca Comunale di Imola; la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara; il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna; l’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna; la Biblioteca Civica “Aurelio Saffi” di Forlì; la Biblioteca Malatestiana di Cesena e la Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini.
Un catalogo unico (pubblicato da Silvana Editoriale) accompagna il percorso espositivo, con saggi introduttivi a firma di competenti studiosi del mondo accademico e di esperti del patrimonio librario antico e con sezioni specifiche dedicate al posseduto dantesco di ogni istituto coinvolto. Il tutto corredato da schede catalografiche dettagliate dei manoscritti e delle antiche stampe.