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La tradizione dei cappelletti di montagna sbarca in riviera
Il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia con Giacomo Triglia, figlio di Alberto, e un collega (a destra)

C’era anche la tradizione gastronomica dell’Appennino al Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini 2024, svoltosi lo scorso fine settimana a Misano. L’azienda Triglia srl, con sede a Cervarezza, in comune di Ventasso, è stata infatti invitata da Eataly, catena di punti vendita con cibi e bevande di alta qualità e partner ufficiale di Ducati Corse, ad essere presente con le proprie specialità in occasione della tappa romagnola della competizione.

“Siamo stati invitati a portare in tavola le nostre paste fresche ripiene – spiega il titolare dell’azienda, Alberto Triglia -, alla cena di gala di sabato sera, 7 settembre, all’interno dell’area ‘Hospitality’ (ospitalità) della Ducati. Eataly ha convocato, in rappresentanza del nostro Paese, alcuni produttori d’eccellenza: uno di vini, uno di ‘supplì’ (crocchette), uno di pasticceria, e per le paste fresche ripiene si è avvalsa del nostro operato. Per noi è motivo di orgoglio e segno di apprezzamento della nostra realtà, che ha come obiettivo quello di valorizzare e portare avanti la nostra tradizione in modo rigoroso”.

Per questo evento è stato proposto un piatto tipico della tradizione reggiana, i cappelletti, “fatti rigorosamente a mano” e rivisitati con “un pizzico di creatività”. “Li abbiamo serviti con una crema di parmigiano reggiano – precisa Triglia -, presentati all’interno di una forma di parmigiano scavata. Sono stati apprezzati dai motociclisti, fra cui il pilota Enea Bastianini e il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, che si è anche messo in gioco, provando a piegarli”.

Tra le specialità dell’azienda cervarezzina, che si possono trovare nei supermercati della province di Reggio, Modena e Parma, con il marchio “Alberto Triglia”, ci sono paste ripiene tradizionali o innovative, anche a base di pesce. “Il fiore all’occhiello sono i cappelletti in brodo – sottolinea il titolare del pastificio -, ma i nostri prodotti variano da quelli tipici ‘della tradizione’, come i tortelli verdi e di zucca, ai ‘gourmet’, come i cappellettoni verdi al crudo e i tortelli alla salsiccia e lambrusco, ai ‘vegetariani’, come i tortelli zucchine e mandorle, ai ‘vegan’, come i tortelli basilico e mandorle. Inoltre produciamo anche erbazzone, lasagne e crespelle. Ricerchiamo la qualità più assoluta, sia delle lavorazioni sia delle materie prime, utilizzando, quando è possibile, quelle provenienti dal territorio montano, come il parmigiano del caseificio del Parco, le ricotte di Gatta o le salsicce del salumificio Boni di Castelnovo Monti”.

Attualmente la ditta annovera una quindicina di dipendenti, tutti residenti in montagna. “Siamo partiti venticinque anni fa – ricorda Triglia – con tre o quattro dipendenti. Prima gestivamo un albergo ristorante a Collagna. Fu mio nonno ad acquistarlo intorno al 1930. Poi, nel 1977, cominciarono a gestirlo mia madre Ave e mio padre Alfredo. Ho imparato da lei, che ora ha 97 anni. È ancora in splendida forma, ma si dedica a fare la maglia per i pronipoti, non più alla cucina”.


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