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ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo riprendere la via del dialogo e del confronto su temi del lavoro, la coesione sociale, il rilancio della crescita e dello sviluppo”. E’ quanto sottolinea oggi in una intervista a ‘La Stampà il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Oggi lanceremo un forte appello al Premier Draghi: serve un nuovo patto sociale per aprire una stagione di riforme concertate con il Governo e con le associazioni datoriali che puntino a una rete integrata di protezione universale, il rispetto dei contratti, più tutele e sicurezza per tutti i lavori, investimenti rapidi sulle infrastrutture e sulle reti digitali, affrontare con determinazione il tema del Mezzogiorno. Insieme, nessuna cambiale in bianco. Non vogliamo interventi unilaterali calati dall’alto. La ripresa del Paese deve avvenire in un contesto di piena valorizzazione del ruolo delle parti sociali”.
Sul blocco dei licenziamenti il leader sindacale aggiunge che “il paese non ha bisogno oggi di rotture sociali. Sarebbe un disastro sommare al milione di persone che hanno perso il lavoro, una nuova ondata di licenziamenti. Bisogna invece rispettare i lavoratori e le tante famiglie che hanno fatto sacrifici immensi in questi mesi terribili di pandemia. Per questo stiamo chiedendo di allineare l’uscita del blocco dei licenziamenti prevista con quella degli altri settori in difficoltà prevista a fine ottobre. Avremo così più tempo per consolidare da un lato la ripresa economica, il recupero di produzione industriale e dall’altro dare profondità alle riforme sul lavoro, sugli ammortizzatori sociali e sul rilancio delle politiche attive”.
Quanto all’ipotesi sempre più concreta di prolungamento del blocco selettivo per alcuni settori, Sbarra sottolinea che
“non ci sono oggi settori produttivi che oggi possono dirsi indenni dalla crisi economica e dalle conseguenze della pandemia. Le realtà produttive sono fortemente interconnesse fra di loro. E poi ci sono tante vertenze ferme al Mise dove in ballo ci sono più di centomila posti di lavoro. Il blocco va prolungato per tutte le aziende, così come abbiamo fatto in questi 15 mesi. Occorre senso di responsabilità da parte del Governo e del Parlamento”.
(ITALPRESS).


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