Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno un crescente bisogno di competenze professionali. Il 52 per cento delle figure richieste dal sistema produttivo regionale – secondo una recente analisi di Unioncamere Emilia-Romagna Excelsior – è difficile da reperire e la difficoltà sale al 78 per cento per i profili ad alta specializzazione.
Tra i profili più difficili da trovare, secondo questa indagine, ci sono: tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (73 per cento di difficile reperimento), tecnici nella gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70 per cento), tecnici in campo ingegneristico (68 per cento).
«La distanza tra le competenze richieste e quelle offerte è sempre più alta − sottolinea Corrado Beldì, Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano – ed è particolarmente critica in settori strategici per la nostra regione. Per affrontare le sfide della transizione digitale e ecologica le imprese cercano collaboratori con competenze tecniche in grado di adottare soluzioni innovative e creative. Per questo come imprenditori sosteniamo attivamente gli ITS-Istituti tecnici superiori e le lauree professionalizzanti, che offrono ai giovani ottime possibilità di un’occupazione qualificata e una successiva crescita professionale».
In Emilia-Romagna, anche grazie al forte impegno della Regione, saranno avviati a breve 58 percorsi di ITS che sono progettati e realizzati in stretta collaborazione con le imprese e le Università: l’85 per cento dei giovani trova un lavoro qualificato dopo questi percorsi.
In sintesi, gli ITS in Emilia-Romagna formano tecnici superiori nei settori: Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging, ICT e industrie creative, Agroalimentare, Territorio, energia, costruzioni, Turismo e benessere, Logistica e mobilità, Nuove tecnologie della vita.
Tutte le informazioni sul sito https://itsemiliaromagna.it/