Due aree dell’Emilia-Romagna entrano ufficialmente a fare parte dei siti riconosciuti ‘Paesaggio rurale’ dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Sono le praterie e i canali irrigui della Val d’Enza e la Corona di Matilde dell’Alto Reno – Terra di Castagni i siti della Regione che,con il decreto firmato oggi dal ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, hanno ottenuto l’iscrizione al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali.
“Apprendere che due dei cinque nuovi Paesaggi Rurali italiani di interesse storico sono in Emilia-Romagna è una notizia che riempie di orgoglio- chiosa l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Questa è la dimostrazione del grande valore che viene riconosciuto alla nostra regione, alla sua storia, bellezza e identità ma anche un risultato del lavoro svolto dall’agricoltura per la tutela del territorio e l’impegno profuso in questi anni per valorizzare la tradizione millenaria e le peculiarità della nostra terra”.
“Proprio in questi mesi, infatti- continua Mammi– la Regione ha lavorato molto assieme ai consorzi, alle istituzioni locali, ai comuni e ai produttori per costituire il tavolo castanicolo e sviluppare sempre meglio la cultura del castagno nel nostro Appennino. Stessa cosa si può dire per la tradizione dei canali e dei prati stabili della Val d’Enza nel reggiano dove la praticoltura è una pratica antica ed essenziale per la produzione di erbe profumate destinate alle bovine da latte, dal quale si ricava quello straordinario prodotto che è il Parmigiano-Reggiano. La praticoltura è una pratica fortemente valorizzata dalle istituzioni locali”.
Le altre tre aree che hanno ottenuto il riconoscimento sono le Colline terrazzate della Valpolicella (Veneto), il paesaggio del grano, area cerealicola di Melanico (Molise) e il Paesaggio collinare policolturale di Pienza e Montepulciano (Toscana). La tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale avviene attraverso tre caratteristiche: agricola, ambientale naturale e storico culturale.
“Entrambi questi luoghi dell’Emilia- Romagna – chiude l’assessore- godono di un paesaggio peculiare, attento alla biodiversità, la cui valorizzazione ha matrice agricola e produttiva di qualità e al contempo potenzialità importanti per il turismo verde e la multifunzionalità rurale. Una ricchezza che grazie all’agricoltura appartiene al nostro territorio regionale e ne evidenzia a fondo le caratteristiche di eccellenza e peculiarità”
Il registro nazionale è stato istituito nel 2012 dal Mipaaf per sostenere il ruolo dell’agricoltore come ‘Custode del Paesaggio’ e ad oggi conta 27 siti.