Riscoprire l’importanza dell’acqua e le sue caratteristiche percorrendo la storica Via Romea Nonantolana.
Nell’ambito di “Vie dell’acqua” – il progetto di valorizzazione della risorsa idrica promosso dal Gruppo Hera in collaborazione con i comuni modenesi attraversati dell’antica strada dei pellegrini, che ancora oggi collega Nonantola a Fanano – è stata installata anche a Pavullo una fontana a disposizione di cittadini ed escursionisti.
Il servizio idrico integrato e l’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case sono indissolubilmente legati al territorio, così come il patrimonio storico e paesaggistico che caratterizza la Via Romea Nonantolana. Per questo motivo, a tutte le fontane (in ghisa e con rubinetto in ottone) sarà applicata una targhetta con QR-code: basterà inquadrare il codice con la fotocamera dello smartphone per fare un tuffo nella sezione del sito di Hera dedicata al progetto (all’indirizzo www.gruppohera.it/leviedellacqua).
Ogni fontana racconta la storia del territorio che la ospita e del lungo viaggio che l’acqua compie per arrivare al rubinetto. Un tragitto che inizia dalle falde, dalle sorgenti o dai corsi d’acqua, da dove viene prelevata per poi essere resa potabile. Sarà quindi possibile conoscere il percorso compiuto da ogni singola goccia e le proprietà della risorsa idrica: una sorta di etichetta, come per l’acqua in bottiglia, che cambia a seconda della zona in cui è posizionata la fontana. Il messaggio finale, invece, è sempre lo stesso: bere l’acqua del rubinetto fa bene all’ambiente e conviene.
La fontanella, installata presso il Parco Rolando Rivi in via Verga a Pavullo, viene alimentata dalla sorgente Rocche di Niviano, che sgorga a circa 400 mt di altitudine all’interno della Riserva Naturale di Sassoguidano, alle pendici del Cinghio del Malvarone un imponente complesso roccioso arenaceo-calcarenitico che domina la selvaggia valle del torrente Lerna. In queste zone, sopra ai boschi di querceti e vecchi castagneti, si può avvistare il falco pellegrino che nidifica e trova protezione negli anfratti scoscesi del monte. Tra le rocce carsiche, sotto le pareti calcarenitiche del Cinghio, sgorga acqua ricca di calcio, mediamente mineralizzata e con una concentrazione di sodio e nitrato in linea con i valori consigliati per le acque minerali destinate all’alimentazione dei lattanti. La durezza dell’acqua, che in questa sorgente presenta un valore di 38 °F, non favorisce la formazione di calcoli renali negli individui sani e, secondo gli ultimi studi, riduce la probabilità di contrarre malattie cardiovascolari.
L’acqua viene disinfettata con ipoclorito di sodio per garantirne sempre la purezza in tutto il suo tragitto fino alle nostre case.
La risorsa di questa fontanella è la stessa distribuita, tramite la rete idrica, nelle case di ogni utente. È quindi costantemente monitorata con frequentissimi e severi controlli e analisi.
La quantità di acqua da bere è abbastanza variabile a seconda degli individui, tenendo conto dell’ambiente di vita, dell’attività, del tipo di alimentazione e degli stili di vita.
In condizioni normali, meccanismi di autoregolazione determinano la sensazione di sete e permettono all’organismo di assumere il giusto fabbisogno d’acqua, necessario a compensare le perdite dovute alla sudorazione, alla respirazione e al metabolismo. Alcuni individui, soprattutto bambini e anziani, sono maggiormente soggetti a disidratazione, anche perché dimostrano una riduzione della percezione nella sensazione di sete e nello stimolo naturale a bere. Per questo, è necessario assecondare in tutti i casi il senso di sete provando ad anticiparlo e garantire all’organismo un’assunzione di acqua regolare e in quantità adeguata, per mantenere costantemente bilanciato l’equilibrio idrico e prevenire rischi di disidratazione.
L’acqua di questa fontanella è buona, sicura ed economica, oltre che amica dell’ambiente.