L’obiettivo è produrre meno rifiuti e riutilizzare i materiali di scarto. E poi accrescere il riciclaggio fino a una nuova quantità di materiale aggiuntivo riciclato di oltre 500 mila tonnellate ogni anno.
Questo grazie all’impegno dell’imprese dell’Emilia-Romagna che si vedranno finanziati 52 progetti per migliore e soprattutto potenziare, nell’ambito delle proprie attività produttive, il riciclo e la prevenzione dei rifiuti con investimenti complessivi previsti di oltre 34 milioni di euro. Anche grazie a questi progetti si riusciranno ampiamente a raggiungere i target del Pr Fesr per il materiale riciclato al 2029.
Il boom di richieste ha portato la Regione ad aumentare le risorse a disposizione passando dai 10 milioni di euro inizialmente previsti a 14,7 milioni di euro (+4,7 milioni). Si tratta, grazie ad un primo bando dedicato, di un contributo a fondo perduto stanziato dalla Regione con risorse europee del Pr Fesr 2021-2027 dedicate sia alla ricerca, innovazione e competitività sia alla sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza.
I progetti finanziabili- di cui 35 riguardano il riciclo dei rifiuti e 17 la riduzione dei rifiuti prodotti– propongono innovazioni di economia circolare, con caratteri di scalabilità e di simbiosi industriale, che spaziano dall’ambito delle plastiche, ai rifiuti organici, ai fanghi di depurazione, ai rifiuti ferrosi, per arrivare fino ai rifiuti della filiera edilizia, che presenta una significativa numerosità di proposte.
“Questa misura sostiene concretamente le realtà produttive del territorio regionale impegnate nel raccogliere la sfida della sostenibilità. La dimostrazione di come in Emilia-Romagna vengano attuati i principi di economia circolare e si favorisca la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, basato sul risparmio delle materie prime e il riutilizzo degli scarti” affermano la presidente facente funzioni, Irene Priolo, e l’assessore regionale allo sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla.
“Un deciso passo avanti per rendere l’Emilia-Romagna sempre più sostenibile- aggiungono-, obiettivo che intendiamo perseguire assicurando un sostegno reale alle imprese impegnate al fianco delle Istituzioni in una sfida decisiva per il futuro. Già ora la raccolta differenziata supera il 77,2%, ben oltre la media nazionale del 65%, ma serve fare ancora di più per ridurre la produzione dei rifiuti e accrescere il riutilizzo degli scarti, facendone nuove risorse”.
“La rilevanza del numero e della qualità di risposta delle imprese a questo primo bando regionale-concludono Priolo e Colla- nascono dal lavoro avviato dalla Regione che ha innescato un processo di trasformazione regolamentare e culturale, teso alla circolarità della produzione e alla riduzione progressiva e crescente dei rifiuti”.
In Emilia-Romagna, a partire dalla la legge regionale 16 del 2015 sull’economia circolare, sono stati istituiti diversi strumenti tra cui il ‘Coordinamento permanente per i sottoprodotti’ e le ‘Linee guida per i Centri del riuso’.
Il bando
La misura, che ha visto la presentazione di 75 richieste di cui 52 finanziabili, era aperta a tutte le filiere produttive. Punta a fornire supporto agli interventi per la circolarità dei processi e lo sviluppo di impianti di economia circolare, per la transizione ecologica delle imprese, e ai progetti di innovazione in ottica di economia circolare e prevenzione dei rifiuti delle imprese, delle filiere e delle attività professionali.
I regimi di contributo ai progetti ammessi a finanziamento sono stati differenziati a seconda della taglia dell’impresa, del regime di esenzione e delle premialità applicabili – con l’incentivazione delle candidature provenienti dalle aree interne, le aree montane e le aree interessate dall’alluvione del maggio 2023 -, oltre che della quantità aggiuntiva di rifiuti riciclati, in linea con gli obiettivi di continuo miglioramento nella gestione e prevenzione dei rifiuti previsti dalla Regione.