In questo anno terribile che ha così profondamente cambiato il nostro modo di vivere, lavorare e stare insieme, abbiamo freneticamente raccolto, analizzato e commentato dati economici su andamenti e previsioni.
Dati e cifre le cui variazioni eclatanti abbiamo cercato di comprendere e confrontare con il trimestre o all’anno precedente: lo abbiamo fatto pur sapendo che quello che sta accadendo non è comparabile per dimensione e impatto con nulla di ciò che lo ha preceduto.
Al di là del guardare con sorpresa e preoccupazione a questo o quel dato, ogni giorno emergono con maggiore chiarezza alcuni punti che credo sia utile sottolineare.
L’impatto della pandemia sull’economia del nostro Paese e dell’Emilia-Romagna è fortissimo e il processo di aggiustamento successivo non sarà immediato.
La capacità di reazione delle imprese, piccole e grandi, è stata ed è ogni giorno straordinaria. Questa è la nostra più solida certezza per il futuro.
Confindustria ha proposto una visione per il Paese, Italia 2030-2050, ricca di idee, speranza per il futuro e proposte su cui confrontarsi. La prima parte di questa visione di futuro riguarda il tema della governance e delle riforme, l’architettura istituzionale, il procedimento legislativo, l’attuazione amministrativa.
La continua emergenza, non solo sanitaria, ha fatto scomparire il dibattito sui capitoli fondamentali di riforme come quelle della scuola, del fisco, della sanità, della giustizia, dell’amministrazione pubblica, di cui da decenni si sente la mancanza. Oggi tutti possiamo constatare come sarebbero state utili nella situazione attuale.
La pandemia finirà e se non saremo capaci, a partire da ora, di cominciare finalmente a costruire il nostro futuro, ci ritroveremo ancora una volta a guardare le nostre debolezze, con il senso di un’irripetibile occasione persa e un Paese più povero e più indebitato.
Con questo spirito, anche per riaffermare una volta di più il senso di appartenenza a questa terra, nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto il “Patto per il Lavoro e per il Clima” della Regione Emilia-Romagna. Abbiamo accettato sfide ambiziose ed impegni talvolta gravosi per le nostre imprese condividendo con la comunità regionale il desiderio di costruire una società più prospera, più giusta e più sostenibile.
Auspichiamo che dall’Emilia-Romagna parta una spinta forte a supportare una stagione di riforme profonde senza le quali ben difficilmente l’Italia potrà ridurre il tanto debito accumulato e dare ai propri cittadini livelli di servizi comparabili con i migliori Paesi d’Europa.
Il mio augurio agli imprenditori emiliano-romagnoli, ai loro collaboratori e alle loro famiglie, per questo Natale e per l’Anno nuovo, è di tenere sempre accesa la consapevolezza della ricchezza umana, immateriale e valoriale accumulata in questa terra e di condividerla con i figli e con tutti i nostri giovani.