Ora in onda:
____________
L’impegno della Regione per una scuola sempre più inclusiva
Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

Sempre più strumenti in campo per favorire il successo scolastico di alunni e studenti che hanno particolari difficoltà ed esigenze: da chi deve misurarsi quotidianamente con problemi di lettura, scrittura e calcolo (i Dsa, Disturbi specifici dell’apprendimento) a chi necessita di un’attenzione particolare durante il percorso formativo, per motivi diversi (e rientra nei Bisogni educativi speciali, Bes). A chi, soprattutto, ha una certificazione in base allalegge 104/92. Tutte condizioni che possono compromettere l’esperienza scolastica di alunni e alunne, di ogni età.

Per venire incontro a questi bisogni e favorire un percorso sereno, ricco di relazioni, all’insegna dell’inclusione e della realizzazione sui banchi e nelle aule, c’è l’impegno congiunto di Regione Emilia-Romagna (Direzione generale Cura alla Persona, Salute e Welfare) e Ufficio scolastico regionale, che rinnoveranno per tre anni uno specifico Protocollo, approvato nell’ultima seduta di Giunta.  

“L’Emilia-Romagna – spiegano gli assessori alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e alla Scuola, Paola Salomoni – era già una Regione all’avanguardia da questo punto di vista, tanto che il primo Protocollo d’intesa è stato siglato nel 2009, per essere poi periodicamente rinnovato e integrato. In base a questi accordi- proseguono gli assessori – è stato svolto con l’Ufficio scolastico regionale un lavoro integrato interistituzionale, multiprofessionale e interdisciplinare per aiutare gli allievi con esigenze particolari. Ora si è deciso di fare un ulteriore passo avanti, attraverso il rinnovo delle linee di programmazione integrata: tutti- concludono Salomoni e Donini – hanno diritto a un percorso scolastico soddisfacente e positivo, a maggior ragione chi parte in situazione di svantaggio”.

“Con il rinnovo dell’intesa- afferma il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari– prosegue la collaborazione interistituzionale sui diversi temi dell’integrazione scolastica di alunni con disabilità, con particolare riferimento alla necessità di potenziare e valorizzare la formazione per il personale scolastico. Il Comitato Paritetico istituito dal Protocollo- conclude Versari – rappresenta un luogo significativo di confronto e di scambio tra scuola e sanità, condividendo linguaggi e azioni, con una programmazione resa ancor più rilevante in un momento di complessità che chiede alla comunità intera un passo da ‘maratona’ per fronteggiare le sfide del lungo periodo per garantire l’inclusione”.

Il Protocollo

Tra gli obiettivi del Protocollo, c’è l’impegno a condividere le modalità di individuazione, programmazione, definizione e monitoraggio degli interventi per l’integrazione e l’inclusione scolastica degli alunni in situazione di disabilità (legge 104/92), con Disturbi specifici di apprendimento (legge 170/2010), con difficoltà intellettive, sindromi di varia origine, gravi problemi comportamentali e/o in particolari condizioni psicologiche o di salute fisica non certificabili, ma che incidono sugli apprendimenti scolastici e sulla qualità della vita dei bambini e dei ragazzi e delle loro famiglie.

Particolare evidenza, all’interno del Protocollo, assumono i percorsi di certificazione (legge 104/92) per l’integrazione scolastica di alunni in situazione di disabilità, la segnalazione scolastica per alunni con Disturbi specifici di apprendimento, le modalità di potenziamento del supporto e dell’approccio psico-educativo per specifiche categorie di diagnosi (ad esempio, i disturbi dello spettro autistico, l’Adhd, ossia il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività). Ancora, la condivisione di percorsi di formazione del personale, sia sanitario e assistenziale, sia scolastico, per meglio affrontare le complessità dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.

Responsabile dell’attuazione del Protocollo il Comitato Paritetico, che sarà composto – in modo da garantire un’equa partecipazione delle parti – da 3 esperti referenti dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e 3 referenti della Direzione generale Cura alla Persona, Salute e Welfare, con il compito di definire le azioni da intraprendere da parte delle strutture di riferimento. Il Comitato avrà quindi il compito di individuare e programmare le azioni, avvalendosi anche della collaborazione di esperti su tematiche specifiche.

Il Protocollo esclude la possibilità, all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, di “somministrare” test o questionari per la valutazione dello stato psichico, emozionale e comportamentale degli alunni. Nel caso in cui gli insegnanti riscontrino modalità relazionali o comportamentali che possono pregiudicare il percorso scolastico degli studenti, è loro compito condividerlo con i genitori e informarli su come accedere alla valutazione sanitaria.

Per sostenere gli obiettivi del Protocollo, l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagnarileverà le richieste e le segnalazioni di difficoltà che arrivano dalle scuole e dalle famiglie – per quanto si riferisce al percorso didattico – e si adopererà per il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nella progettazione e realizzazione delle azioni operative individuate, con le modalità di intervento che di volta in volta si renderanno necessarie. La Direzione generale Cura alla persona, Salute e Welfaredella Regione Emilia-Romagna assicurerà l’apporto delle competenze per gli interventi dei servizi territoriali, garantendo inoltre i collegamenti necessari con altre strutture regionali.

Alunni con Dsa e certificati in base alla 104/92, i dati per l’Emilia-Romagna

Per quanto riguarda, invece, gli alunni certificati in base alla legge 104/92, nelle sole scuole statali della regione (infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), sono passati dai 17.530 dell’anno scolastico 2018/2019 (su una popolazione complessiva di 549.148 tra bambini e ragazzi, 3,1%) ai 18.981 dell’anno scolastico 2019/2020 (su un totale di 548.606 alunni, 3,4%), fino ai 19.470 dell’anno scolastico 2020/2021 (su 547.187, 3,5%). Secondo i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, nell’anno scolastico 2018/2019 su una popolazione scolastica complessiva di 615.547 alunni, i casi accertati di Dsa, tra istituti statali e paritari, erano 29.812, il 4,8% del totale (la rilevazione dei Dsa avviene con cadenza biennale).


Previous articleIl Crotone esonera Stroppa
Next articleCittadino straniero si procura una ferita all’addome all’interno dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio