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I Sindaci dell’Unione Comuni Appennino Bolognese esprimono interesse per le novità ma anche la loro preoccupazione per l’attuazione delle linee passanti del Servizio Ferroviario Metropolitano. Tali linee sono pensate per favorirne l’utilizzo anche per trasferimenti con destinazioni diverse dalla stazione centrale di Bologna e per tragitti interni all’area cittadina.

Si tratta di obiettivi condivisibili che vanno combinati con le esigenze dei viaggiatori a più lunga percorrenza che costituiscono la frazione più fragile dell’utenza e che non dispongono di valide alternative di trasporto pubblico in caso di disservizi o malfunzionamenti del servizio. Per questo motivo l’attivazione delle linee passanti a partire dallo scorso giugno ha sollevato preoccupazioni tra i cittadini e l’attenzione degli amministratori dei Comuni dell’Appennino bolognese e in particolare tra gli utenti della tratta Porretta – Bologna, di gran lunga la più utilizzata del SFM. Da più parti si era richiesto un rinvio del provvedimento, nel timore che l’allungamento delle corse, in una situazione di perdurante inaffidabilità del servizio più volte denunciata dal comitato degli utenti e dagli amministratori locali e in assenza di interventi infrastrutturali quali il raddoppio parziale della linea, causasse un ulteriore peggioramento della qualità con aumento dei ritardi, cancellazione di corse e dilatazione dei tempi di viaggio.

A distanza di tre settimane dall’adozione del nuovo sistema, l’esperienza dei viaggiatori provenienti dalle stazioni più periferiche conferma purtroppo diverse criticità che vanno prontamente corrette per evitare che un modello pensato per favorire la mobilità sostenibile vada a scapito dei cittadini che più dipendono dal trasporto pubblico per le proprie esigenze quotidiane.

Tra le tante l’Unione Comuni Appennino Bolognese segnala:

– fermate non programmate di alcuni treni nella zona di Marzabotto;
– la mancata coincidenza con la linea per Pistoia (i treni partono pochi minuti prima dell’arrivo dei treni da Bologna);
– la necessaria riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma e le necessarie verifiche con gli istituti scolastici del territorio per il coordinamento degli orari;

L’Unione chiede all’Ass.re Cosini con urgenza un incontro per discutere le criticità espresse, con l’auspicio:

  1. di una rapida definizione di un piano di interventi straordinari per la risoluzione rapida e definitiva dei ricorrenti guasti a deviatoi e passaggi a livello, che da qualche anno appaiono essere tra le principali cause di disservizio nonostante l’innegabile miglioramento del materiale rotabile ottenuto a fronte di ingenti investimenti pubblici;
  2. dell’impegno da parte degli esercenti del servizio che ai treni passanti sia garantita la necessaria priorità nell’accesso ai binari passanti a Bologna;
    3. del miglioramento della fruibilità del servizio mediante
    l’assegnazione stabile dei binari utilizzati (che idealmente per una linea cadenzata dovrebbero essere sempre gli stessi per tutte le corse) e la fornitura di adeguata informazione all’utenza;
  3. del reinserimento delle fermate eliminate;
    5.di essere
    interpellati, come amministratori dei territori che presentano ad oggi le maggiori criticità, agli incontri di analisi e condivisione dei dati che ciclicamente vengono organizzati invitando i diversi comitati dei pendolari.

I sindaci dell’Unione sono inoltre a richiedere la realizzazione, sia lungo la linea Porrettana sia sulla Direttissima, del livello di servizio previsto nell’assetto potenziato dell’SFM, con estensione dell’orario di esercizio fino alla mezzanotte e aumento della frequenza delle corse anche a lunga distanza. Infine, in un’ottica di più lungo termine, ribadiscono l’esigenza della definizione di un piano operativo per il raddoppio almeno parziale della linea Bologna – Porretta.


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