Sono noti, li abbiamo già commentati, i pesantissimi dati recenti ottenuti dal Comando Gen. della G.d.F. a seguito – e grazie – all’attività di “accesso civico” promosso dalla Associazione nazionale dei Finanzieri FICIESSE e Spi-Cgil. Dati durissimi che riassumono il prezioso lavoro degli organi dello Stato per il contrasto e la denuncia della crescente evasione fiscale e contributiva.
Le ultime tabelle ufficiali disponibili riguardano al malaffare fiscale del 2019 e riportano la nostra Regione Emilia-Romagna su base nazionale al
- 5° posto per “numero di evasori totali scoperti“;
- 3° posto per “ditte che evadono l’IVA“;
- 2° posto per “lavoratori irregolari scoperti“;
- 1° posto per “valore dei sequestri eseguiti per il recupero dei reati tributari” .
E’ da qui e da questa crescente imprenditoria disonesta che si radica sempre di più – anche nei nostri territori – la pratica del riciclaggio illegale e dell’economia malavitosa.
Fondamentale e socialmente decisiva è perciò la crescita e l’aggiustamento delle possibili e concrete attività di prevenzione contro truffe ed evasioni fiscali. E’ evidente che non basta sostenere il buon lavoro quotidiano della G.d.F. e degli Ispettorati del lavoro, ma occorre anche rafforzare l’attività delle Istituzioni Locali nell’arginare la disonestà fiscale. Il sindacato confederale, insieme alla rete delle organizzazioni sociali e culturali ben radicate nei nostri territori, si impegneranno concretamente su queste esigenze riproponendo verifiche e confronti istituzionali nei nostri territori.
Un filone concreto ed efficace di possibile lavoro che, ad esempio, andrà ripreso e rinforzato?
Riportare le capacità organizzative dei nostri Comuni ad essere ben più efficaci nella sacrosanta attività di segnalatori all’Agenzia delle Entrate delle sospette attività economiche evasive e fiscalmente irregolari presenti nei loro territori. Una attività prevista dalla legge che nel passato ha prodotto risultati notevoli, poi progressivamente ridotti negli ultimi anni. Un calo nell’impegno anti-evasione degli Enti Locali, sia a livello nazionale che, purtroppo, nella nostra Emilia Romagna.
Dati e tabelle ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, recentemente fornite in risposta “all’accesso civico” da noi attivato, mostrano fino al 2017 (i primi 9 anni di attività segnalatoria dei Comuni) i seguenti riscontri:
- l’Emilia-Romagna è la 1° Regione con oltre 31 mila segnalazioni dagli Enti Locali;
- l’Emilia-Romagna è la 1° Regione per quanto riguarda il numero dei Comuni segnalanti con il 52% dei Comuni (176 su 334);
- l’Emilia-Romagna è la 1° Regione per gli “incassi percepiti”, cioè rientrati nelle casse comunali come previsto dall’ottima legge, con oltre 37 milioni di euro.
In tale positivo contesto emerge pure la buona distribuzione territoriale di questi dati positivi:
- Modena è la prima provincia con 39 Comuni segnalanti su 47 e con importi complessivamente incassati per oltre 10,3 milioni;
- Bologna con 38 Comuni su 55 per un incasso di circa 8,5 milioni;
- Reggio Emilia con 26 segnalanti su 42 Comuni per un incasso di 6 milioni;
- Forlì-Cesena con 16 su 30 Comuni per un incasso di 3,6 milioni;
- Rimini con 10 su 25 Comuni per un incasso di 3,1 milioni;
- Piacenza con 10 Comuni su 48 per un incasso di 0,84 milioni incassati;
- Ravenna con 16 su 18 ed 1,6 milioni di incasso;
- Ferrara con 13 segnalanti su 24 per un incasso di 0,9 milioni;
- Parma con 19 comuni su 45 per un incasso di 1,3 milioni.
Numeri molto reali ed importanti che, in questi nove anni considerati, hanno posto la nostra Regione sul podio nazionale.
ATTENZIONE però!
Anno dopo anno, l’Agenzia delle Entrate ha registrato un consistente e diffuso calo dei dati sulle segnalazioni antievasione provenienti dai Comuni, sia a livello nazionale, sia in ogni Regione.
Gli ultimi dati ricevuti dalla Agenzia delle Entrate riguardano anche il 2018 (vedi allegato) e mostrano una dura realtà: a livello nazionale, se nel 2009 si è partiti con n° 14.036 “segnalazioni qualificate” inviate dagli Enti Locali, il 2018 ne raccoglie solamente n° 1.286. Cioè un calo di oltre il 91%.
Durissimo il quadro 2018 anche per l’Emilia-Romagna.
Dai nostri nove Comuni capoluogo, sono partite solamente n° 106 segnalazioni: da BO n° 51, da MO n°33, da PR n° 20, da RN n° 1, da RA n° 1, da PC n° 0, da FE n° 0 e da FO n° 0!!!
Ebbene, le battaglie per il sostegno all’economia regolare e legale, per il contrasto duro ed efficace al lavoro in nero ed alla crescente evasione fiscale e conseguente riciclo, vedranno i Sindacati confederali impegnati a lavorarci duramente.
Il recentissimo Patto per il Lavoro e per il Clima e Legalità, siglato in Regione aiuta e spinge nelle giuste scelte da attivare in ogni territorio con tutte le rappresentanze sociali, imprenditoriali ed istituzioni locali da coinvolgere con maggiore continuità nei Tavoli provinciali per rafforzare concretamente le attività di prevenzione.
Sull’urgenza specifica dell’antievasione più efficace, appare chiaro su cosa lavorare da subito:
- accrescere il numero dei Comuni che si impegnano a segnalare gli evasori che hanno in casa;
- invertire il crollo numerico sopracitato ed accrescere le segnalazioni che i Comuni invieranno in Agenzia delle Entrate;
- il conseguente aumento degli importi così incassati dal Comune segnalante andrà impegnato esclusivamente per spese sociali;
- valutare in ogni Municipio se le necessità più urgenti sono nella insufficienza di personale dedicato a questo filone legale, o necessitino di formazione più specifica, o al necessario rafforzamento del programma politico-amministrativo con progetti di attività per la legalità economica nel proprio territorio.
(Franco Zavatti – Cgil Modena e membro del Direttivo Nazionale di Ficiesse)