“Si dice che ‘nessuno è profeta in patria’. In questo caso invece è stato così. Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento. Vi ringrazio”: così un emozionato Ubaldo Montruccoli, domenica pomeriggio, ha ritirato la pergamena che attesta la sua vittoria alla prima edizione del Premio di studio “Pietro Gambarelli”, assieme ad un assegno di millecinquecento euro.
Un altro premio è stato attribuito dalla giuria (composta, fra l’altro, da due membri della sezione reggiana della Deputazione di storia patria) alla scuola primaria di Paullo per il “Glossario del dialetto dei mestieri di una volta di Bergogno”, una “ricerca esemplare, originale e completa” realizzata dagli studenti in collaborazione con le insegnanti e grazie al contributo “storico” di genitori e nonni. Alla sede scolastica è stato versato un bonifico di mille euro per l’acquisto di materiale didattico.
Le motivazioni che hanno invece orientato i giurati a scegliere il libro “Pieve di Paullo tra storia e fede” di Montruccoli sono “il linguaggio sicuro ed accessibile”, una “profonda conoscenza del paese” e la sapiente unione “della storia locale con quella generale, sia civile che ecclesiastica”.
Il vincitore di Crocicchio ha poi voluto ricordare l’amico Gambarelli, storico appassionato e scultore della pietra prematuramente scomparso, cui sono dedicate le quattro edizioni del concorso, “conosciuto a dottrina” nella chiesa paullese, alla cui parrocchia appartiene anche il borgo matildico di Bergogno. “A Fritzlar, località gemellata col Comune di Casina – ha sottolineato tra l’altro Ubaldo Montruccoli – in uno dei più antichi municipi della Germania, è presente una delle sue sculture. Abbiamo svolto assieme diverse iniziative culturali, sempre in piena sintonia”.
Commossi ed affettuosi ricordi di Pietro Gambarelli sono stati pure espressi dal fratello gemello Giuseppe, presidente della commissione giudicatrice, dal sindaco casinese, Stefano Costi, e dal presidente della Pro loco Bergogno medievale, Lucia Barbieri, che ha affermato: “Il nostro è un paese piccolo ma speciale, unico, per il quale ‘Piero’, come lo chiamavamo, ha messo a servizio la sua passione per la storia, e non solo”. Fra i familiari presenti, anche il fratello Enzo (che ha premiato i vincitori) e il figlio Marco.
Ha inoltre rilevato Giuseppe Adriano Rossi, presidente della sezione reggiana della Deputazione: “E’ stata esemplare l’idea della famiglia Gambarelli di dedicare e sostenere economicamente questa iniziativa. Il cospicuo numero di opere presentate è il segno dell’interesse che il premio ha suscitato”.
Agli altri concorrenti (tutti presenti all’evento, unitamente ai bambini della scuola premiata, accompagnati da genitori ed insegnanti) è stato consegnato un attestato di partecipazione. Sono pure intervenuti gli altri giurati, Monica Sassi, bibliotecaria comunale, Gabriele Fabbrici, sempre in rappresentanza della Deputazione, Giuseppe Giovanelli, studioso di storia, ed Eva Barbieri, segretaria organizzativa, che ha dato appuntamento al prossimo settembre con la pubblicazione del bando 2023-2024.
Lo storico Fabbrici ha fra l’altro ribadito, riferendosi in particolare al lavoro degli alunni, che non esiste paese che non abbia una storia e che i luoghi che dimenticano le proprie vicende del passato rischiano di non avere un futuro. Anche gli oggetti quotidiani di un tempo, recuperati grazie alla ricerca, “hanno nomi che ci possono riportare a una tradizione linguistica con radici molto profonde”. Pure Giovanelli ha posto l’attenzione sulla storia locale, che è presente per ogni luogo, “basta andarla a cercare”.
L’evento, al quale hanno fatto seguito un’esibizione musicale e un momento conviviale, è stato condotto dalla ricercatrice Giovanna Caroli.