“Le aziende che non sono riuscite a sottoscrivere polizze assicurative efficaci devono poter manifestare i danni subiti a causa delle gelate ed essere risarcite attraverso una deroga alla Legge 102/2004 come già accaduto nel 2020”. È quanto si legge nella lettera che Coldiretti Emilia Romagna ha inviato all’Assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi all’indomani dell’ennesima nottata lungo la quale si sono rilevati i più forti picchi di bassa temperatura che hanno fatto registrare ai termometri fino a – 7°C nel territorio Romagnolo e fino a – 5°C nel ferrarese.
Nella lettera l’associazione ha fatto il quadro della situazione in regione rilevando come in tutta l’area della provincia di Ferrara si denotino evidenti danni alle fioriture e ai frutticini delle colture frutticole, orticole, alle piantine di mais già emerso così come alle bietole appena seminate e i primi pomodori da industria appena trapiantati. Soprattutto per le colture frutticole i danni rilevati superano il 60% della produzione. In Romagna, nelle aree della provincia di Ravenna e di Forlì Cesena, anche nei territori collinari sono stati colpiti gravemente l’albicocco con perdite superiori al 50% dei raccolti, gli impianti di ciliegio, i germogli e alle gemme del Kiwi e sono segnalati inoltre danni ai vigneti e alle orticole in pieno campo nella zona del cesenate. In provincia di Rimini danni su orticole, drupacee e vigneti. In tutta l’area della provincia di Bologna la situazione è allarmante per le drupacee già soggette a diversi giorni di freddo intenso e ora definitivamente compromesse. Susine e albicocche in particolare manifestano danni per oltre il 70% della produzione, così come per pesche e nettarine dove si evidenziano con danni evidenti oltre il 50%. Anche i germogli di kiwi sono danneggiati e per le Pomacee, essendo queste in piena fioritura sono probabili effetti di cascola e danni da cinghiatura dei frutticini. È grave anche la situazione per le bietole, il mais e il sorgo appena emersi dal terreno seminato. Segnalati danni anche per le colture orticole trapiantate (scalogno) altre orticole in generale quali pomodoro, zucchino, melone. Nel modenese sono ingenti i danni sui vigneti, in particolare sulle varietà più precoci come il Grasparossa con danni sulle gemme del 100%. Nella zona collinare di Vignola si stimano danni fino al 100% per le albicocche mentre per ciliegio e susino i danni hanno causato una perdita di produzione di oltre il 70%. In pianura si segnalano danni sulle Pere delle zona del carpigiano e nell’area nord oltre ai danni sulle orticole a pieno campo.
Non va meglio nel reggiano dove si segnalano danni agli impianti vitati, in particolare sulle uve a bacca bianca, particolarmente avanti nello sviluppo riproduttivo per l’andamento stagionale favorevole delle settimane scorse e che ha posto le basi per maggiori danni in caso di gelate, cosa che purtroppo è accaduta. Anche nell’area di pianura si segnalano danni sugli impianti di Drupacee con picchi di danni al 100% sull’albicocco, pomacee e ciliegio. Nel piacentino infine si registrano forti danni ai germogli sulle viti, in particolar i danni più consistenti si riscontrano sulle varietà precoci di Malvasia, Ortrugo e Chardonnay, uve bianche della Val Tidone più colpite perché più avanti nel germogliamento. Altri effetti si riscontrano sui prati di erba medica e danni gravi rilevati anche sulle piantine di pomodori già trapiantate.
“Riteniamo essenziale e strategico supportare ancora una volta il comprato ortofrutticolo della regione – prosegue Coldiretti Emilia Romagna – settore economico cardine per lo sviluppo sociale ed economico dell’intero territorio”.
“Al netto dei gravissimi effetti sulle produzioni a seguito delle gelate primaverili non possiamo non rendere evidente che, anche per il 2021 la situazione emergenziale epidemiologica legata al Covid-19 sta causando molteplici difficoltà non solo agli spostamenti e alla circolazione, interdetta dall’attuale periodo di Zona Rossa a livello regionale, ma anche alla concreta possibilità da parte degli agricoltori di intraprendere normali attività di gestione d’impresa in quanto – prosegue Coldiretti regionale – rileviamo diverse persone sottoposte a malattia e a quarantene obbligatorie e fiduciarie che determinano il confinamento e gli spostamenti. Rispetto al 2021, infatti, la necessaria attività di screening e il crescente numero di tamponi eseguiti al fine di garantire tracciamenti efficaci del virus, ha messo in luce un numero assai maggiore di soggetti obbligatoriamente confinati rispetto all’anno precedente”.
“Dopo una campagna 2019 – precisa Coldiretti Emilia Romagna – disastrosa per la forte presenza della Cimice Asiatica che ha messo in ginocchio un intero settore produttivo agricolo, purtroppo la campagna 2020 iniziò con importantissimi eventi di gelo primaverile contestuali all’inizio della pandemia per Covid-19 e relative restrizioni alla libera circolazione, ciò fece registrare nuovamente ingenti danni al settore e numerose aziende impossibilitate alla sottoscrizione di polizze assicurative”.
“Auspichiamo dunque che la nostra richiesta di deroga alla Legge 102/2004 – conclude Coldiretti regionale – venga accolta quanto prima, in virtù della gravità della situazione in cui il settore è coinvolto”.