Sì all’Emilia-Romagna. Nella seduta di ieri sera, il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in seguito agli eventi meteorologici che si sono verificati ai primi di dicembre nel territorio delle province di Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia. Con danni ingenti soprattutto nel modenese in seguito alla rotta del fiume Panaro.
Il Governo ha accompagnato il riconoscimento dello stato di emergenza stanziamento con un primo stanziamento di 17,6 milioni di euro a copertura dei primi interventi di soccorso alle popolazioni e del ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di rete.
“E’ un ottimo risultato, ottenuto in nemmeno venti giorni dalla nostra richiesta, e in attesa di tutte le altre risorse necessarie”, affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Protezione civile, Irene Priolo. “Ringraziamo il presidente Conte e il Governo per la rapidità della decisione, rapidità che mai come adesso serve per dare sostegno alle comunità colpite, cittadini, famiglie, attività e imprese”.
Lo stato di emergenza nazionale è necessario per tutte le procedure necessarie al riconoscimento dei fondi per risarcire tutti i danni, sia pubblici che privati. “Lo stanziamento deciso serve per i primi interventi urgenti- sottolineano presidente e assessore-. Dopodiché, vogliamo continuare ad andare veloci: è già stata attivata la ricognizione per i danni ai privati e alle attività produttive tramite i Comuni interessati. Una volta terminata, comunicheremo al Governo l’ammontare del fabbisogno. Ricordiamo- aggiungono Bonaccini e Priolo- che questo riconoscimento dello stato d’emergenza ottenuto adesso ci consentirà di accedere anche a risorse specifiche della legge Finanziaria 2020. Per quanto riguarda i quasi 18 milioni di euro – concludono- per la nostra Regione si tratta del più alto riconoscimento di sempre di risorse legate alla prima deliberazione dello stato d’emergenza. Avevamo chiesto al Governo rapidità, e rapidità c’è stata; la Regione, come già avvenuto in passato, continuerà a fare la propria parte in prima persona”.