Sin dall’inizio della convivenza, nel 2016, in diverse occasioni e in maniera reiterata ha subito offese, minacce e violenze dal compagno che non le ha risparmiato i maltrattamenti anche davanti al figlio minore e nel periodo in cui la donna era in stato interessante. Maltrattamenti fisici e psicologici, compiuti anche a causa dell’uso smodato di bevande alcoliche che lo rendevano violento.
Maltrattava la convivente sottoponendola a costanti vessazioni fisiche e morali, schiaffeggiandola ripetutamente (in un’occasione gli ha sferrato una quarantina di schiaffi), percuotendola continuamente con cadenza periodica anche con pugni, spintoni, sbattendole la testa contro l’armadio, schiacciandole la mano dentro l’anta di un armadio, insultandola con i peggiori epiteti e minacciandola per farla tornare a casa quando la donna, esausta dalle continue violenze, decideva di fuggire e tornare dai suoi genitori.
Condotte maltrattanti che la donna è stata costretta a subire per circa 6 anni, fino al marzo 2023 data in cui, in una sofferta deposizione, ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra, che al termine delle indagini hanno denunciato l’uomo, di 37 anni, alla Procura di Reggio Emilia, in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’essere stati commessi ai danni di donna in stato interessante e in presenza di figlio minore.
Nell’immediato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra, ha ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della stessa e ai luoghi dalla medesima frequentati mantenendo una distanza di 5.000 mt e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa. A seguito dell’iter processuale il 12 settembre 2023 il Gup presso il Tribunale di Reggio Emilia ha emesso a carico dello stesso sentenza di condanna alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia, divenuta definitiva l’11 aprile scorso. Sabato scorso, 27 aprile, l’Ufficio Esecuzioni Penali ha emesso l’ordine di carcerazione, eseguito l’altra mattina dai militari della stazione di Cadelbosco di Sopra.