FIRENZE (ITALPRESS) – “Veniamo da una delusione pesante, non sarà semplice ma quando le cose non vanno c’è un momento in cui bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare a pedalare forte, cercare di trovare soluzioni. Cosa che in Italia alle volte è abbastanza difficile”. Roberto Mancini guarda alla Nations League e alla prima gara di domani contro la Germania come la prima tappa di una ripartenza che, fallita la qualificazione ai Mondiali, sarà dura e lunga. Per ricostruire “serve tempo e ci sarà da soffrire abbastanza, vedremo quello che accadrà – sottolinea il ct azzurro – La strada è un pò più in salita rispetto a 4 anni fa. Quando sono arrivato c’erano giocatori che, messi insieme e dando loro un’idea, sono stati straordinari. Ora abbiamo calciatori che non giocano in serie A e con pochissima esperienza internazionale, ci vorrà un pò più di tempo”. A preoccupare è soprattutto l’attacco. “Abbiamo solo Belotti e Immobile, con uno che è infortunato e l’altro che ha dato tanto, poi ce ne sono pochi. Scamacca e Raspadori hanno poche partite a livello internazionale e questo pesa un pò in certe situazioni e certi contesti, toccherà a noi dare loro la possibilità di fare questa esperienza. La speranza è che quelli che sono in B oggi arrivino velocemente in A e inizino a fare gol”. Se i club daranno una mano a Mancini “bene, altrimenti faremo da soli come abbiamo fatto 4 anni fa, ci vorrà più tempo ma troveremo delle soluzioni”. Reduce dalla brutta sconfitta di Wembley (“Contro l’Argentina abbiamo pagato la perdita di una serie di giocatori, gli infortuni ci hanno condizionato. Loro stanno meglio di noi, erano più freschi, è stata forse l’unica partita in tre anni e mezzo in cui abbiamo trovato una squadra che ci ha messo sotto”), l’Italia è attesa da un girone di Nations League dove affronterà “le squadre migliori forse in questo momento, Germania e Inghilterra. Sono partite anche belle, e che se dovessero andare bene potrebbero essere un buon inizio. La Germania “è una grande squadre, forte, tecnica, velocissima quando attacca. Sarà una squadra che si giocherà il Mondiale. Ci attende una partita difficile, dura, tosta e noi dobbiamo cercare di difendere bene da squadra ed attaccare, pressando, come abbiamo fatto per tre anni e mezzo. Novità in formazione? Sì, chi è andato via è perchè non era in condizione di giocare ed avrei creato loro dei problemi anche per settembre ed ottobre. Hanno bisogno di riposare e recuperare”. Il fatto però che Zaccagni e Lazzari siano andati via “ha sorpreso anche me. Loro hanno detto che avevano problemi e li ho mandati a casa”. Tornato brevemente sull’ipotesi del ripescaggio per il Qatar (“Ho risposto a una domanda ed ho detto che se venissimo ripescati, andremmo. Non ho detto che verremo ripescati. Non ci sono stati tanti ripescaggi nella storia, ho citato la Danimarca. Se venissimo ripescati lo faremmo da squadra con il miglior ranking e come campioni d’Europa”), Mancini si appresta a tagliare il traguardo delle 50 presenze da ct. “Sento la fiducia, l’ho sempre sentita, non ho mai avuto questo tipo di problema ma so anche che quando vinci sono tutti con te, quando perdi sono quasi tutti contro di te”.
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