Responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, al loro lavoro si deve circa il 35% della produzione globale di cibo. Le api, garanti della biodiversità e alleate preziose nella lotta al cambiamento climatico, sono le destinatarie del nuovo bando regionale approvato in questi giorni dalla Giunta, che stanzia 788 mila euro per una serie di interventi indirizzati proprio a migliorane la loro diffusione sul territorio e la qualità del miele prodotto.
Vanno quindi dall’acquisto di api e attrezzature per l’apicoltura, ai servizi per i laboratori di lavorazione e confezione, al miglioramento della qualità del miele i fondi a disposizione degli apicoltori emiliano-romagnoli che danno attuazione alla terza annualità del Programma regionale triennale 2020-2022, per metà di provenienza comunitaria e per l’altra metà statale.
Andando nel dettaglio, le misure interessate dal finanziamento regionale riguardano l’acquisto di sciami di api e famiglie con regine per favorire il ripopolamento minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici e dall’uso scorretto dei prodotti chimici per la difesa delle colture, la ricerca per il miglioramento della qualità del miele, l’ammodernamento delle attrezzature per la conduzione degli apiari, i laboratori di smielatura, oltre alle misure per il nomadismo, cioè lo spostamento delle arnie sul territorio seguendo le fioriture stagionali, i nuovi metodi di lotta contro le malattie, il potenziamento dell’assistenza tecnica e dell’aggiornamento professionale.
“Una boccata d’ossigeno per una risorsa preziosa del nostro territorio e che quest’anno è stata colpita doppiamente dagli effetti negativi innescati dalla crisi Covid e dalle avversità climatiche, in particolare le gelate di fine marzo- sottolinea l’assessore regionale Agricoltura e Agroalimentare, Alessio Mammi-. Il bando che abbiamo appena approvato è uno degli strumenti primari per sostenere il settore nel segno della qualità e della tipicità della produzione, così come previsto anche dalla legge regionale che ha rafforzato le misure di tutela delle api come sentinelle dell’ambiente. L’apicoltura ha una crescente importanza economica in Emilia-Romagna che vogliamo sostenere anche per le ripercussioni importanti a difesa della biodiversità e come alleato al contrasto degli effetti del cambiamento climatico”.
Il budget per questo terzo step 2021-22 è stato calcolato in base al numero di alveari presenti in Emilia-Romagna a fine 2020: 124.571 quelli censiti dall’Anagrafe apistica nazionale.
Le maggiori novità di quest’annata sono l’aumento del budget, da 40 a 60 milioni di euro, messo a disposizione dall’Unione europea per il settore apistico e, in vista della transizione verso la nuova Politica agricola comune che entrerà in vigore dal 1^ gennaio 2023, l’estensione dell’anno apistico che non terminerà, come di consueto, il 31 luglio 2022 ma comprenderà anche il periodo di proroga dal 1^ agosto al 31 dicembre 2022.
Dello stanziamento complessivo di 788 mila euro per l’Emilia-Romagna, circa 665 mila euro sono già a disposizione degli apicoltori per il periodo ordinario fino al 31 luglio 2022, la quota restante, oltre 123 mila euro, andrà a coprire nel periodo di proroga alcune azioni indispensabili per il settore come l’assistenza tecnica e le analisi qualitative dei prodotti apistici.
Gli aiuti sono rivolti ad apicoltori singoli anche in forma societaria o cooperativa, alle associazioni apistiche, organizzazioni di produttori e, in parte, anche a enti e istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1^ agosto 2021-31 luglio 2022 e le percentuali di aiuto variano dal 50% al 100% a seconda della tipologia dell’intervento.
Le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop) entro il 19 novembre 2021.