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MILANO (ITALPRESS) – “La nuova variante sudafricana del Covid Omicron con il nuovo aumento dei contagi e il consolidarsi dell’aumento inflazionistico rappresentano una potenziale minaccia per la ripresa economica italiana. Le risposte di consumatori e imprese italiane prendono due direzioni opposte: da un lato le imprese affrontano la crisi con resilienza e hanno fiducia nel Paese, dall’altro si assiste al crollo della fiducia da parte dei consumatori”.
Alessandra Mingozzi, Partner di PwC Italia, commenta i dati registrati dall’ultima indagine Istat “Fiducia e consumatori delle imprese”.
Secondo le rilevazioni Istat la fiducia delle imprese rimane sostanzialmente stabile, con un miglioramento in particolare del settore manifatturiero – il cui indice nell’ultimo trimestre aumenta da 113,3 di settembre a ottobre era 115,1 e infine 116 di novembre – e del commercio al dettaglio, passato dall’indice 105,4 di ottobre a 106,8 di novembre.
Al contrario, i consumatori hanno una percezione negativa del clima economico e quello futuro, in netto peggioramento per le attese sia sulla situazione economica generale che su quella personale. In particolare secondo la rilevazione, nell’ultimo trimestre il giudizio sull’economia italiana da parte dei consumatori è sceso progressivamente da un indice di 119,6 registrato a settembre a 118,4 fino a 117,5. Cresce la fiducia nell’opportunità attuale del risparmio (+147%) e peggiorano le aspettative sul futuro risparmio (-9,7%) e sugli acquisti attuali di beni durevoli (-25,8%).
Alessandra Mingozzi, Partner di PwC Italia commenta: “La nuova ondata pandemica e la conseguente incertezza dei mercati pone dinanzi alle imprese e alle famiglie uno scenario economico incerto e particolarmente complicato. Per questo per le imprese diventa oggi più che mai determinante sfruttare il PNRR come occasione per ripartire grazie al sostegno apportato da Next Generation EU, il più grande piano per stimolare l’economia finanziato dall’UE. Per il nostro Paese, come recentemente stimato dall’Ocse, è attesa una crescita del 6,3% nel 2021 cui seguirà un graduale rallentamento a 4,6% nel 2022 e a 2,6% nel 2023”.
“Al contempo le Istituzioni stanno affrontando la sfida dell’inflazione, il cui andamento al rialzo, non più transitorio, rappresenta un elemento di criticità che si riversa su imprese e consumatori. Il sostegno ai consumi delle famiglie, quota rilevante del PIL italiano (21,7% nel 2019, come da stima dell’Osservatorio Federdistribuzione in collaborazione con PwC) necessita di sostegno per fare fronte al rialzo dei prezzi al consumo, perlopiù guidato dalle risorse energetiche. A tal proposito l’Ufficio Studi di Confcommercio ha stimato una variazione del +3,4% dei prezzi al consumo per il mese di novembre 2021, dato che non si registrava da 10 anni a ottobre 2011”.
(ITALPRESS).


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